PORTOPALO - «Troppi misteri nell'operazione di recupero del relitto del naufragio del Natale 1996». A dichiararlo è il deputato di An Nicola Bono, che ha presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio Romano Prodi. Dopo un breve riepilogo della vicenda - il naufragio di una carretta del mare con a bordo centinaia di immigrati clandestini di origine asiatica, che perirono nel disastro del giorno di Natale del 1996 - Bono ha chiesto notizie circa le operazioni di recupero del relitto di cui, dopo il cospicuo finanziamento pubblico assegnato, non si è più avuta notizia. «Quello che stranizza - ha dichiarato Bono - è l'assordante silenzio attorno a tutta questa tragica vicenda, malgrado all'inizio non si sono risparmiati dichiarazioni ed esternazioni da parte di molti protagonisti della politica e del giornalismo nazionali.
In particolare proprio Romano Prodi, con una lettera ad un parlamentare, dava la comunicazione dell'avvenuto stanziamento di due milioni di euro per le attività di recupero del relitto, per accertare la verità e restituire dignità alle incolpevoli vittime della tragedia». Bono ricorda come il quotidiano "Il Manifesto" e in precedenza "La Repubblica", con dovizia di particolari, salutavano l'iniziativa e la sensibilità del Governo, entrando nel merito delle modalità tecniche e definendo l'intera operazione «intervento semplice, poco oneroso, di grande significato e che può essere messo in atto in tempi rapidi». Le ultime notizie sulla attività di recupero «risalgono a un sopralluogo fissato nel marzo scorso dei cui esiti nessuno ha dato contezza. Da allora è calato il silenzio assoluto, malgrado la meritoria iniziativa della comunità parrocchiale portopalese». Il parroco don Palacino ha infatti raccolto migliaia di firme a sostegno dell'attività di recupero del relitto.
«Mi pare evidente - ha concluso Bono - che sulla vicenda occorre fare chiarezza. In tal senso ho interrogato Prodi per sapere a che punto è l'azione di recupero del relitto, i tempi eventualmente ancora necessari per completare l'operazione, ma soprattutto i motivi dei ritardi e della mancata informazione all'opinione pubblica, che hanno steso un velo di grande ambiguità e mancanza di trasparenza in una operazione finalizzata, invece, a fare chiarezza e restituire rispetto umano e dignità alle povere vittime».
SER. TAC.
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Fonte:
LaSicilia.it il 14-10-2007 - Categoria:
Cronaca