PORTOPALO - Quattro anfore olearie ed una brocca di ampie dimensioni sono state rinvenute e sequestrate dai carabinieri in edizione tutela del patrimonio storico artistico e archeologico,. ad un pescatore di Portopalo di Capopassero, di cui, per ovvi motivi di carattere investigativo, sono state fornite le sole iniziali, A.L. di 42 anni. I reperti archeologici si trovavano nella sua abitazione che è situata al centro della nota cittadina marinara. Il pescatore è stato denunciato per violazione del codice dei beni culturali e del paesaggio. Da diverso tempo i militari della locale stazione avevano attivato indagini mirate che erano finalizzata alla individuazione e quindi successivo recupero di materiale di interesse archeologico, illecitamente detenuto. Nel corso di uno di questi controlli è stata compiuta una perquisizione domiciliare nell'abitazione del pescatore. La perquisizione ha consentito ai carabinieri di rinvenire i reperti archeologici di grande valore storico. Le anfore e la brocca presentato incrostazioni di origine marina. Evidentemente per la lunga permanenza in mare.

Il recupero dei reperti, quindi, sarà avvenuto attraverso l'attività di pesca esercitata da A.L. Infatti i carabinieri ipotizzano che i reperti sarebbero stati verosimilmente rinvenuti in mare durante una delle tante battute di pesca operate dall'operatore ittico del luogo. I reperti sono stati trattenuti illegalmente , mentre sarebbe bastata una semplice segnalazione alle competenti autorità (in questo caso la sovrintendenza ai beni culturali) per ottenere l'autorizzazione a detenere le quattro anfore e brocca. La creazione di un parco culturale a Portopalo giunge quindi in un momento topico. E' la base per la realizzazione di un piccolo museo archeologico zonale. Ormai, è notorio, che il mare di Capopassero è una miniera di natura archeologica, perchè consente, di tanto in tanto, il recupero dai suoi fondali di reperti antichi che sono la traccia di un mitico passato.

Saretto Leotta