PACHINO - Revocati dal Tribunale della Libertà di Catania, gli arresti domiciliari all'ex assessore comunale Giorgio Giliberto. I giudici del Tribunale etneo hanno ritenuto di revocare la misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Siracusa nei confronti dell'ex amministratore, disponendone la remissione in libertà. Il provvedimento è stato emesso intorno alle 13,30 di ieri ed è stato immediatamente notificato all'interessato. Al Tribunale del riesame si erano rivolti i legali di Giliberto, gli avvocati Ettore Randazzo e Antonino Cataldi che avevano sostenuto come le esigenze della misura cautelare fossero venute meno a seguito delle dimissioni che il loro assistito aveva rassegnato immediatamente dopo i fatti. Veniva così a mancare la possibilità di inquinamento delle prove da parte dell'ex assessore. «Non ho ancora letto il provvedimento dei giudici, -ha affermato l'avvocato Cataldi- per cui non conosco i motivi che hanno portato il Tribunale della Libertà a decidere per la scarcerazione, per cui mi riservo di commentare le motivazioni. Evidentemente le tesi difensive proposte sono state accolte dai giudici che hanno disposto la scarcerazione».
Giorgio Giliberto era stato arrestato lo scorso 2 settembre con l'accusa di avere intascato una tangente di 2.500 euro da un imprenditore siracusano che gestisce un canile in regime di convenzione con il comune di Pachino, con la promessa di agevolare il pagamento di alcune fatture i cui mandati di pagamento giacevano da tempo al comune senza che queste fossero state saldate dalla casa municipale. L'ex assessore era stato sorpreso subito dopo che gli era stata consegnata una busta con del denaro. Giorgio Giliberto sosteneva di non conoscere il contenuto dell'involucro consegnatogli e di avere creduto che si trattasse di documenti che l'imprenditore gli aveva consegnato al fine di presentarli al protocollo. La busta inoltre sarebbe stata consegnata all'ultimo momento, tanto che la stessa, al momento dell'intervento degli agenti della squadra mobile di Siracusa, si trovava ancora chiusa, riposta sul sedile del lato passeggero dell'assessore, a riprova che Giliberto nulla sapeva in merito al contenuto. L'assessore, immediatamente dopo essere stato arrestato con la grave accusa di concussione, aveva fatto pervenire al sindaco Paolo Bonaiuto, tramite i suoi legali, le dimissioni dalla carica di amministratore comunale, anche al fine di svolgere meglio la propria difesa.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 05-10-2010 - Categoria:
Cronaca