PACHINO - Il comitato a difesa della sanità a Pachino torna sul piede di guerra e chiede al direttore generale dell'Asp di riaprire il laboratorio analisi «perché lo stesso non doveva mai essere chiuso». E' quanto reso noto dal portavoce del comitato Nino Gullotta alla luce di una circolare applicativa dell'assessorato regionale alla sanità. «Successivamente ad una interrogazione proposta dal deputato regionale Vinciullo, -ha affermato Gullotta- l'assessorato regionale alla sanità ha diramato una circolare relativa proprio ai laboratori di analisi. Detta circolare chiarisce che la razionalizzazione dei laboratori non è finalizzata solo ad un risparmio di risorse, ma anche ad un miglioramento della qualità dei servizi, in particolare nei distretti periferici. La circolare chiarisce che è necessario evitare lo spostamento dei pazienti e garantire condizioni di trasporto in sicurezza dei prelievi effettuati oltre che il tempestivo ritorno dei referti nelle sedi di origine, compatibilmente con i tempi necessari all'esecuzione degli esami, attraverso la rete informatica».
Secondo Gullotta inoltre la circolare recita testualmente che i laboratori di analisi come quello che è stato chiuso a Pachino, dovevano rimanere aperti poiché si ha la presenza di un presidio territoriale di emergenza (Pte) negli stessi locali. È evidente dunque come il laboratorio analisi di Pachino non solo non andava chiuso, ma deve essere riparto. Gullotta inoltre è tornato sui disagi che potrebbero verificarsi a causa della chiusura del laboratorio. «Il nostro laboratorio -ha affermato- è stato chiuso dall'oggi al domani senza prevedere alcun collegamento informatico, senza alcuna sicurezza nei trasporti dei prelievi effettuati, senza prevedere in alcun modo un potenziamento del laboratorio di Avola, senza dunque rispettare nessuna delle prescrizioni regionali. Inoltre non si è tenuto conto della distanza con i presidi sanitari e del tipo di viabilità che divide Pachino e l'ospedale di Avola, per cui, nella nostra realtà di periferia, non è possibile garantire la tempestività dei risultati e la completezza degli esami che potevano essere effettuati, per cui alcuni pazienti sono costretti a recarsi ad Avola". Secondo Gullotta inoltre, la media di 40-45 prelievi al giorno che vantava il nostro laboratorio, sarebbe già scesa sensibilmente, e si teme un ulteriore abbandono della struttura pubblica. Da qui la richiesta ai vertici sanitari dell'Asp di riaprire il laboratorio analisi. Risulterebbe evidente inoltre la non corretta valutazione da parte di chi ha adottato la decisione di ridimensionare il presidio a solo centro prelievo.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 23-10-2009 - Categoria: Cronaca