PACHINO. Quattro mesi di reclusione sono stati inflitti dal giudice monocratico Marco Mazzeo al presunto boss di Pachino, Salvatore Giuliano, 38 anni, riconosciuto colpevole di ricettazione. Secondo l'accusa, Giuliano avrebbe preso in consegna cinque paia di occhiali rubati in un negozio da Maurizio Armando Avolese, ex affiliato al clan, da qualche tempo divenuto collaboratore di giustizia.
Il processo si è celebrato ieri mattina nell'aula della Corte d'Assise "prestata" al giudice monocratico di Avola per consentire all'imputato, attualmente detenuto in regime di isolamento carcerario, di prendere parte al processo attraverso un collegamento in videoconferenza. Dalla saletta dell'istituto di pena dove si trova recluso, Salvatore Giuliano ha preso la parola per chiarire la sua posizione. L'imputato ha contestato la ricostruzione accusatoria sostenendo di essere del tutto estraneo al furto degli occhiali. Giuliano ha anche detto che non avrebbe difficoltà ad ammettere i fatti dal momento che una condanna per ricettazione inciderebbe poco sulla sua posizione giudiziaria, già aggravata da ben più severe condanne riportate in altri procedimenti penali che lo costringono a rimanere in carcere ancora per parecchi anni.
Pronunciando la requisitoria il pubblico ministero Andrea Palmieri ha chiesto al giudice di pronunciare un verdetto di colpevolezza ed applicare all'imputato una pena di 6 mesi di carcere. La richiesta dell'accusa è stata accolta soltanto in parte.