PACHINO - E' stato un fine settimana turbolento quello appena trascorso, almeno dal punto di vista politico, e numerose sono state le consultazioni interne ai partiti. La proposta del sindaco di ridimensionare la rappresentanza dell'Udc ha provocato forti fibrillazioni all'interno del partito che si era addirittura dichiarato pronto a riproporre la mozione di sfiducia ai danni di Barone anche in forza di una maggiore unitarietà che la Cdl avrebbe raggiunto a livello provinciale. Questa linea sarebbe stata caldeggiata anche da alcuni esponenti provinciali del partito centrista che nel pomeriggio di domenica hanno incontrato i dirigenti locali. Ma la riproposizione della sfiducia però ha incontrato ancora una volta le resistenze del partito di Berlusconi che non ritiene opportuno destituire il sindaco. Nonostante la diversità di vedute il centrodestra ha prospettato una maggioranza con un apporto limitato di Rinascita. Tale soluzione ha trovato l'opposizione del primo cittadino, e tutto è tornato nelle posizioni di partenza. Oggi però la situazione dovrebbe trovare una via di uscita con la nomina di una nuova giunta che sia espressione dei singoli consiglieri.
Questo potrebbe portare alla nomina degli stessi esponenti che rappresentavano Fi e Rinascita, cioè Greco, Berretta, Gambuzza e Scala. Qualche novità invece potrebbe esserci nell'Udc che sostituirebbe la Beninato e Novello con assessori meglio supportati dal gruppo consiliare. A rimanere fuori resterebbe ancora una volta An, che nonostante le trattative estenuanti, non è riuscita ad imboccare la via per un ritorno in giunta. Il partito di Fini però ha deciso di intraprendere la via dell'azione amministrativa e ieri ha protocollato una richiesta al presidente del Consiglio comunale di convocazione in via urgente del civico consesso per trattare i punti relativi all'adesione ai Piani turistici locali da parte del comune di Pachino, unico centro della zona a non avervi ancora aderito nonostante i termini siano ampiamente scaduti, e l'approvazione del piano triennale delle opere pubbliche. «L'evolversi della crisi rischia di paralizzare oltremodo l'attività della gente che lavora e produce, - ha dichiarato il capogruppo di An Salvatore Di Fede- e la politica non sta tenendo conto di questo».
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 09-03-2004 - Categoria: Politica