PORTOPALO - E' stato formalizzato ieri il ricorso al tribunale amministrativo regionale da parte del Comune portopalese contro la decisione della Regione che istituisce le aree Sic-Zps nel territorio compreso tra i comuni di Pachino e Portopalo di Capo Passero. Ad annunciarlo è stato ieri il sindaco, Fernando Cammisuli, il quale già alcune settimane addietro aveva parlato della decisione di ricorrere al Tar. I termini per la presentazione di un eventuale ricorso sarebbero scaduti oggi. "Abbiamo fatto - dice Cammisuli - quanto era stato da noi preannunciato, in seguito agli incontri con i rappresentanti istituzionali regionali, dando mandato ad uno studio legale di formalizzare il ricorso. E' nostro interesse salvaguardare i produttori agricoli dei terreni in cui ricadono le aree Sic e Zps". Il punto della questione, palesato dal primo cittadino portopalese, anche dopo i vertici istituzionali con i colleghi del vicino comune di Pachino, è quello di chiedere una riformulazione delle aree in base a cartografie aggiornate.
"E' stato evideniziato che non è possibile procedere alla costituzione di queste aree basandosi su cartografie oltremodo superate - prosegue Fernando Cammisuli - e quindi fuorvianti circa la realtà attuale, che in questo comprensorio vede un'alta incidenza di produttori ed imprese del settore agricolo che costituiscono un caposaldo dell'economia del nostro comune e di quello pachinese che proprio all'agricoltura devono gran parte del loro sviluppo degli ultimi vent'anni". La decisione del comune di Portopalo è analoga a quella presa dal consorzio Igp del pomodoro di Pachino. Nei giorni scorsi, infatti, Salvatore Chiaramida, uno dei più autorevoli componenti del consorzio Igp, è stato chiaro nel ribadire questa posizione. "Non è per mancanza di fiducia - ha dichiarato Chiaramida, direttore del consorzio di produzione Igp - ma visto che ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro abbiamo deciso di presentare il ricorso al Tar contro il decreto di istituzione della riserva. Siamo pronti a ritirarlo qualora vedremo il regolamento attuativo ed avremo la certezza che i nostri produttori potranno continuare la loro attività senza ostacoli". Al momento resta la promessa dell'assessore regionale Interlandi di modificare il regolamento attuativo della riserva per far rientrare l'attività produttiva agricola in serre tra quelle definite "tradizionali" del territorio. Una formula che per i vertici regionali servirà a salvaguardare le realtà imprenditoriali del comprensorio pachinese.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 04-11-2006 - Categoria:
Politica