Tasse immobiliari più basse in 268 comuni. Con un decreto del ministro dell' Economia e Finanze, Giulio Tremonti sono infatti stati ridotti gli estimi nei comuni che avevano presentato ricorso contro la tariffe predisposte nel 1993 dall' allora ministero delle Finanze.
L' elenco comprende anche molti comuni turistici, nei quali è possibile avere una seconda casa. Per i proprietari di immobili ubicati nei comuni interessati alla modifica degli estimi - spiega la Confedilizia in un comunicato - scatta ora la possibilità di richiedere rimborsi di tasse pagate in eccesso, tra l' altro per l' Ici. Il decreto di Tremonti è pubblicato in un allegato alla Gazzetta Ufficiale del 29 luglio di fatto stabilisce per i 268 comuni una riduzione degli estimi, cioè dei valori base dai quali si risale al calcolo della base imponibile e quindi delle imposte da versare.
Il risultato finale è che in pratica si riduce l' importo dei tributi da versare, con un effetto anche retroattivo.
Interessati alla possibilità di ricorso Ici - che potrebbe essere esteso anche ad altri tributi come l' Irpef - sono molti cittadini. «A seguito delle modifiche - spiega la Confedilizia in un comunicato - i contribuenti possono quindi richiedere la restituzione delle maggiori somme versate con i relativi interessi». Certa è la possibili di richiedere rimborsi per l' Ici, anche se limitata solo all' ultimo triennio. Non ancora chiara è invece la possibilità per quanto riguarda le imposte sui redditi come l' Irpef.
«Informazioni sui comuni e delle singole province interessate - spiega la Confedilizia - nonchè sulla misura delle nuove tariffe (espresse in lire ed in Euro) possono essere raccolte presso le Associazioni Territoriali della Confedilizia delle zone di competenza». La vicenda relativa agli estimi immobiliari, decisi con un decreto legge del 1993, è oramai di lunga data. I valori furono contestati da molti comuni che ottennero successivamente delle correzioni. Dal 1998 in poi, altri ricorsi fatti da altri comuni erano stati accolti dalle diverse commissioni censuarie provinciali.
Con l' ultima finanziaria, poi, il governo ha introdotto con una maxi-emendamento con il quale è stato stabilito che le nuove tariffe sarebbero state pubblicate con un decreto del ministro, poichè per la pubblicazione del nuovi quadri tariffari del catasto urbano era necessaria una modifica legislativa. Il decreto firmato da Tremonti chiude ora la vicenda e, oltre a ridurre gli estimi così come previsto dalla commissioni censuarie provinciali, ha anche deciso per alcuni comuni una nuova delimitazione delle zone censuarie.
Di seguito l'elenco completo dei comuni siciliani; quelli della provincia di Messina riguardano richieste di delimitazione delle zone censuarie; quelli della provincia di Caltanissetta, la modifica alle tariffe di alcuni gruppi o categorie di fabbricati; ambedue le richieste per la provincia di aretusea.
SIRACUSA: Augusta, Avola, Carlentini, Floridia, Francofonte, Lentini, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Priolo Gargallo, Solarino, Sortino.
CALTANISSETTA:Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Montedoro, Mussomeli, Riesi, Sutera.
MESSINA: Acquedolci, Alcara li Fusi, Brolo, Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Castelomola, Castroreale, Cesarò, Condrò, Ficarra, GioiosaMarea, Gualtieri Sicaminò, Librizzi, Merì, Patti, Piraino, Raccuja, San Marco d'Alunzio-Torrenova, San Teodoro, Sant'Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra, Sinagra, Taormina, Terme Vigliatore, Tortorici, Tripi, Venetico.
Fonte:
LaSicilia.it il 01-08-2002 - Categoria:
Attualità