Missione palermitana nei giorni scorsi per il sindaco Giuseppe Campisi riguardante i lavori di ampliamento della discarica di Coste Sant'Ippolito. In un periodo in cui l'argomento rifiuti tiene banco a livello nazionale, Pachino al momento non presenta alcun problema relativo allo smaltimento degli Rsu. Scadrà infatti a febbraio la proroga concessa dalla Provincia relativa all'utilizzo del primo comparto della discarica, comparto che in passato veniva considerato esaurito ma il cui livello di accumulo si è abbassato per cui i tecnici comunali e lo stesso primo cittadino avevano chiesto ed ottenuto di poter abbancare ulteriori quantitativi di immondizia. La missione palermitana del sindaco però è stata finalizzata all'esecuzione dei lavori di ampliamento e preparazione del secondo comparto, proprio in vista dell'esaurimento del primo sito di stoccaggio. «Al momento non si hanno problemi di smaltimento, -ha affermato il sindaco - e la proroga concessaci scadrà solo in febbraio. A Palermo però sono stati messi a punto dei particolari del progetto riguardante il secondo comparto per il quale il comune di Pachino ha chiesto ed ottenuto un prestito alla Banca di Credito cooperativo che consentirà la realizzazione di un progetto già presentato in passato». Il progetto a cui fa riferimento riguarda l'ampliamento del secondo comparto, ampliamento che, a giudizio dell'amministrazione, sarebbe potuto partire già diverso tempo fa se l'opposizione non avesse rallentato l'approvazione del bilancio.
La Banca di Credito Cooperativo che ha concesso un prestito a tasso vantaggioso infatti prima di rendere disponibili le somme alla casa municipale, ha atteso che il bilancio fosse approvato. Il tema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani però continua a fare discutere. Il fronte dell'opposizione infatti non ha mancato di sottolineare come, data la gravissima crisi che si sta verificando in Campania, nel caso in cui fosse stato realizzato il progetto relativo al project financing che avrebbe permesso la realizzazione di una grossa discarica nel terzo comparto con annessi impianti di riutilizzo del percolato e del biogas da parte di una società privata, buona parte dei rifiuti campani sarebbero stati stoccati a Pachino. I gestori privati, si sottolinea dall'opposizione, dovendo far fruttare i loro investimenti di diversi milioni di euro, avrebbero certamente accettato parte dell'immondizia proveniente da Napoli e dintorni con un duplice risultato negativo: saturare la discarica in brevissimo tempo, ed avere un rischio di inquinamento maggiore rispetto a quello che si registra normalmente con i rifiuti prodotti dalle sole città di Pachino e Portopalo.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 17-01-2008 - Categoria:
Politica