PACHINO - Dopo le beghe ed il tourbillon di assessori dei giorni scorsi, le attenzioni della politica si concentrano sul bilancio. La legge fa obbligo ai comuni di approvare il preventivo di spesa entro il 31 maggio. Nei giorni scorsi l'ufficio ragioneria è stato impegnato ad esaminare i bisogni economici dell'ente ma secondo indiscrezioni, nonostante l'impegno del ragioniere capo del comune, del segretario comunale e dello stesso sindaco, lo sbilancio appare notevole. Ma a mettere sotto la lente di ingrandimento i conti comunali non è solo la casa municipale.
Alcune forze politiche quali ad esempio il movimento civico Rinascita di Pachino stanno passando a setaccio tutte le voci di spesa del comune, per preparare degli emendamenti che potrebbero stravolgere i delicati equilibri politico-amministrativi della casa municipale. Secondo indiscrezioni l'obiettivo del movimento civico sarebbe quello di azzerare i capitoli di spesa per gli esperti ed i consulenti, oltre a ridurre al minimo le voci di spesa per i costi di rappresentanza e le missioni. Per fare ciò si starebbe pensando ad esempio di inserire come mezzi di trasporto non già le auto di rappresentanza ma metodi più economici quali ad esempio le corriere delle autolinee ed i treni. Intanto il senatore Pietro Ferrara ha fatto pervenire al sindaco Sebastiano Barone una proposta che se accolta certamente non agevolerebbe il compito della quadratura di bilancio.
"Premesso che a Pachino, -scrive il senatore pachinese- l'emergenza agricoltura che si è registrata a causa dei danni atmosferici è stata di notevole gravità e che la truffa-euro ha portato ad una commercializzazione selvaggia dei primaticci coltivati nella zona facendo si che il ciliegino fosse sottopagato ai nostri agricoltori e venduto a cifre stratosferiche sui mercati, e considerato che l'attuale stato finanziario degli operatori agricoli è in sofferenza con le banche e quindi al danno si è aggiunta anche la beffa di non poter assolvere ai pagamenti relativi ai prestiti ed alle cambiali agrarie, accentuando in questo modo la pesantezza finanziaria delle spese di produzione, propongo di offrire alle aziende agricole un aiuto reale. L'agricoltura infatti, -ha aggiunto Ferrara- rappresenta il volano della crescita economica, ma i rischi del settore sono altissimi.
Propongo dunque di impegnare nel prossimo bilancio un fondo rischi da concordare con le imprese agricole del territorio in modo da consentire ad esse di beneficiare di un prestito agevolato volto ad alleviare l'attuale situazione finanziaria. Nello stesso tempo, -continua Ferrara- si chiede di intervenire con un blocco dei prezzi equamente distribuito in rapporto a quanto fissato per il costo di produzione". La proposta di Ferrara fa seguito a quella che è un'idea più volte coltivata dall'ex senatore pachinese. "Chi governa ha il dovere di sorvegliare che le regole di mercato siano rispettate e non può invece lavarsene le mani e consentire gli interessi di speculatori. I pachinesi dovrebbero unirsi in consorzi per fare valere anche la loro forza economica, dovrebbero imporre il loro marketing andando direttamente sul mercato per raggiungere i consumatori. In questo modo avrebbero la convenienza economica e la competitività del mercato". Ferrara inoltre caldeggia una proposta più volte avanzata ma fino ad oggi non realizzata. "Sarebbe necessario esporre insieme al prezzo al pubblico anche il prezzo all'origine. In questo l'amministrazione comunale può fare molto soprattutto per ridare competitività ai prodotti delle nostre campagne". Una proposta quella di Ferrara certamente interessante ma che deve fare i conti con un bilancio esiguo ed asfittico.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 20-05-2005 - Categoria:
Politica