«Far rivivere Vitaliano Brancati nel futuro». E' questo il tema trattato dal senatore Pietro Ferrara nell'intervento che ha inviato a Torino, in occasione del premio nazionale di giornalismo, organizzato da Gianni Firera, per celebrare l'insigne uomo di lettere pachinese. La manifestazione, che si svolge ad anni alterni a Pachino ed a Torino, è stata ideata per dare lustro ad uno dei pachinesi più insigni che la città abbia mai avuto, e cioè Vitaliano Brancati, illustre letterato, scrittore e giornalista. Nelle passate edizioni, quando il premio è stato organizzato a Pachino, sono stati premiati insigni nomi del giornalismo quali Paola Salluzzi e Laura Cannavò. L'edizione di quest'anno, invece, si svolge a Torino, città adottiva di Firera.
«Purtroppo non mi sarà possibile essere presente al premio, -ha affermato Ferrara- tuttavia ho voluto esprimere, sebbene in poche righe, tutta la mia gratitudine per avere organizzato una manifestazione di tenore nazionale su Vitaliano Brancati. Da assessore provinciale alla cultura nel lontano 1986 mi prodigai affinché anche Pachino si ricordasse del suo figlio più insigne. Apprezzo, dunque, gli sforzi fatti ed il gemellaggio tra Pachino e Torino per ricordare Brancati, gemellaggio che è certamente sintomo di alta sensibilità intellettuale e che assume un significato ancor maggiore se si considera che quest'anno ricorre il 150° anniversario dell'unità d'Italia». Ferrara ha poi ripercorso alcuni momenti salienti della vita brancatiana, dall'insegnamento all'università di Catania al suo trasferimento a Roma, dall'adesione al fascismo al momento della disillusione. «La sua produzione letteraria è di prim'ordine intrisa di un'atmosfera particolarissima e di una sottile ironia che caratterizza il periodo del gallismo ed è evidente nel Bell'Antonio dove, come spesso accade, l'apparenza cela una realtà ben diversa».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 25-09-2010 - Categoria:
Cultura e spettacolo