PORTOPALO - Si scrive porto si legge caos, o quasi. E' questa la situazione ricorrente in questi giorni per tutte quelle vicende che hanno interessato la zona portuale alle prese con l'operazione "Medusa" da una parte, con i problemi di sempre legati alle difficoltà di un settore tartassato ad ogni livello, non ultimo quello comunitario con proposte di regolamento penalizzanti per la pesca nel Mediterraneo. Ci eravamo lasciati di recente con i progetti esitati dall'amministrazione comunale in carica, che non vanno dimenticati, e che riguardano il piano regolatore portuale, il progetto del porto turistico per 1.400 posti barca nonché i corsi di formazione per il personale di bordo. Obiettivi ambiziosi e qualificanti per una giunta municipale. Tutte cose di cui abbiamo scritto pochi giorni addietro. Oggi però d'attualità c'è la situazione dei cantieri di alaggio dove emerge che ci si trova in situazione di non rispetto di tutte le procedure autorizzative richieste per legge. L'ufficio locale marittimo, attraverso il responsabile, il maresciallo capo Paolo Cascione, si è detto già pronto ad intervenire per definire tutto l'iter relativo ai due scali di alaggio e per portare a definizione tutte quelle situazioni quantomeno poco chiare. Cascione ha assicurato tempi brevissimi, non escludendo anche il ricorso a mezzi estremi come la chiusura. Ed inoltre nei giorni scorsi è scoppiata la bomba del cantiere per l'escavazione del porto, bloccato in seguito ad un intervento della guardia di finanza.
Il titolare, Salvo Monaco, ribadisce che per quanto di sua competenza non c'è alcunché che possa essere considerato fuori regola e che, a proposito della concessione demaniale, lo stesso non ha commesso alcuna irregolarità. «C'è un contratto di prestazione d'opera con una ditta esterna - ha aggiunto il titolare della ditta "La ginestra" - e torno a ribadire che sono stato autorizzato dall'assessorato regionale al territorio e ambiente». I lavori fin qui, iniziati circa sette mesi fa, procedono alquanto a rilento in attesa che arrivino altri mezzi per attuare la seconda fase volta a liberare un'area fortemente insabbiata del porto. Il provvedimento intanto non è stato ancora notificato al diretto interessato e questo verrà fatto con ogni probabilità domani dato che lo stesso arriverà a Portopalo da Roma dove risiede per motivi di lavoro. Prima dell'avvio dei lavori di escavazione c'era stato un lungo periodo trascorso in attesa che si completassero le procedure burocratiche. La situazione si è quindi sbloccata grazie ad un progetto pilota affidato dall'assessorato regionale a "La ginestra" che, come detto in precedenza, non avrebbe comportato alcun costo per le casse di Regione e Comune. Il ritorno economico per l'impresa sarebbe arrivato dalla commercializzazione della sabbia e questo avrebbe anche eliminato per il comune il problema dello smaltimento dei rifiuti speciali. Il tutto fino a tre giorni fa, prima del blocco disposto dopo l'intervento delle Fiamme gialle. La vicenda sembra ancora alle battute iniziali.
L. S.
Fonte: LaSicilia.it il 17-01-2004 - Categoria: Cronaca