Ha avuto luogo un ulteriore incontro con i sindaci dei Comuni del distretto di Noto, finalizzato all'avvio del piano di rifunzionalizzazione dei presidi ospedalieri di Avola e Noto, già presentato nei mesi scorsi e ripetutamente discusso e approfondito.
«Il progetto dell'ospedale unico, oltre a derivare da un preciso obbligo di legge – commenta il direttore generale dell'Asl 8, dottor Corrado Failla – scaturisce dalle profonde riflessioni condotte in tema di distribuzione razionale dell'offerta sul territorio che, lungi dal penalizzare l'assistenza pubblica, consentirà all'Azienda di migliorare la qualità del servizio reso ai cittadini, diminuendo le liste d'attesa e garantendo un'ampia copertura, ed evitando, allo stesso tempo, sprechi, inutili duplicazioni e fenomeni di migrazione sanitaria verso le province limitrofe». Il Piano prevede la diversificazione e la specializzazione dei due presidi ospedalieri, individuando nel presidio di Noto l'ospedale di frontiera delle specialità di base, che dovrà servire il bacino storico di Noto, Portopalo, Rosolini e Pachino, limitando i fenomeni di “fuga” verso la provincia di Ragusa e qualificando l'offerta della zona sud.
l presidio ospedaliero di Avola, invece, viene individuato come ospedale di riferimento aziendale, prevedendo specialità come cardiologia con Unità di terapia intensiva coronarica, oncologia medica, rianimazione, servizi Tac, anatomia patologica. «Ovviamente, un piano del genere è articolato in più fasi progressive, con trasferimenti contestuali e istituzione di nuove specialità, al fine di non penalizzare nessuno dei due presidi, che al termine dell'operazione potranno disporre globalmente di 300 posti letto – si legge ancora nella nota dell'Asl 8 –.
La rifunzionalizzazione è il risultato di un'accurata analisi della domanda e dell'offerta, condotta secondo i principi di analisi epidemiologica dei bisogni della popolazione». In seno all'incontro è emersa da parte dell'Azienda sanitaria la necessità di un immediato avvio della prima fase del piano che prevede il trasferimento delle branche di ostetricia e pediatria da Avola a Noto e di otorinolaringoiatria e oculistica da Noto ad Avola. I sindaci hanno accolto favorevolmente il piano nella sua impostazione globale, chiedendo, tuttavia, di posticipare l'avvio della prima fase, subordinandolo a un incontro da tenere con l'assessore regionale alla Sanità e con il presidente della Commissione regionale sanità. La direzione generale, pur condividendo la necessità dell'incontro presso l'assessorato, ritiene, tuttavia, indispensabile l'avvio immediato del piano e, pertanto, ha disposto il trasferimento dei reparti interessati.
Questo primo intervento consentirà l'immediata liberazione di risorse disponibili per la creazione di nuovi servizi anche sul territorio. Inoltre, la direzione generale si è impegnata a completare entro la fine dell'anno anche la seconda fase, consistente nell'istituzione ad Avola di una divisione di cardiologia con 12 posti letto e guardia attiva, nonché di un'Unità operativa di oncologia medica e l'avvio del servizio Tac, con il contestuale trasferimento dell'ortopedia a Noto.
L'attivazione delle Unità operative (Unità terapia intensiva coronarica, rianimazione, servizio di anatomia patologica) per le quali è necessaria l'autorizzazione regionale, sarà oggetto di una costante attenzione da parte dei vertici aziendali che, peraltro, si sono dichiarati ampiamente disponibili a partecipare all'incontro richiesto dai sindaci con l'assessore regionale alla sanità, per sostenere in quella sede l'indifferibilità e l'indispensabilità dei suddetti servizi.
Fonte:
Gazzetta del Sud On line il 06-07-2002 - Categoria:
Attualità