PACHINO - “L'assessore in condominio”. È questa la formula trovata dal centrosinistra pachinese per entrare a far parte dell'amministrazione comunale che si avvia verso un rimpasto politico ed ha chiesto un incontro con i partiti tradizionali della sinistra. L'amministrazione comunale dunque, dopo avere dato il benservito ai transfughi dell'Mpa, cerca di porre rimedio alla fuoriuscita dei due consiglieri passati tra le braccia del partito autonomista non già cercando di acquisire nuovi consensi ma caratterizzandosi ideologicamente. Il centrosinistra infatti non ha molto da offrire in termini strettamente numerici, dato che solo i Ds vantano un esponente consiliare peraltro già “premiato” con la vicepresidenza del consiglio. L'unica contropartita è rappresentata dal peso ideologico e dalla connotazione politica che potrebbe essere spesa dall'amministrazione in sede provinciale.
La contropartita che il centrosinistra pone però è quella di ottenere una visibilità amministrativa. Tradotto in termini spiccioli il centrosinistra siederà al tavolo delle trattative chiedendo due assessorati, uno da assegnare ai Ds che hanno un rappresentante consiliare, ed un altro da condividere tra tutti gli altri partiti, ossia Rifondazione comunista, Italia dei Valori e Comunisti italiani che alle elezioni non sono riusciti a far eleggere nessun consigliere comunale. Il problema che si presenterà, qualora il primo cittadino dovesse accettare questa proposta, è chi sarà l'assessore “in condominio”. Mentre taluno infatti cerca di individuare una persona che sia in grado di rappresentare in maniera unitaria l'intero centrosinistra, altri invece gradirebbero l'uso della logica dei numeri. Ad essere scelto dunque potrebbe essere un esponente di quei partiti che ha raccolto in termini di voti di più rispetto agli altri. Se così fosse potrebbe fare ingresso in giunta un esponente di Italia dei Valori che alle urne sfiorò l'elezione di Giorgio Giliberto.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 03-11-2006 - Categoria:
Politica