Rinascita abbandona la maggioranza

Rinascita abbandona la maggioranza PACHINO - È stata rinviata la conferenza stampa indetta da Rinascita. Motivo del rinvio è stata la concomitanza con il consiglio comunale informale sul tema relativo all'istallazione di un ripetitore di telefonia mobile. Sulla conferenza stampa di Rinascita si è creato un clima di spasmodica attesa, tanto che negli ambienti politici pachinesi non si parla d'altro. Il motivo dell'incontro, almeno ufficialmente doveva essere la questione tutta interna al movimento civico per rispondere alle dure critiche sollevate dall'ex assessore di Rinascita Rosario Sultana. In realtà pare che il contenuto della conferenza stampa sia ben altro, e le critiche di Sultana costituiscano solo lo spunto dell'incontro. Secondo quanto riferiscono i soliti ben informati della politica pachinese il movimento di Rinascita di Pachino annuncerà di voler uscire dall'amministrazione Barone ritirando dunque i propri assessori dalla giunta. Si preparerebbe dunque un annuncio choc per la politica cittadina, rendendo nota una decisione che il coordinamento di Rinascita avrebbe preso e già comunicato agli alleati di governo. Prova ne sia che ieri si è avuta notizia della visita a Pachino di un noto ed autorevole esponente di Forza Italia al fine di incontrare i componenti del suo partito e sarebbe dunque altamente probabile che l'oggetto della discussione sia stato l'atteggiamento che gli azzurri dovranno tenere visto che nei mesi scorsi gli uomini di Berlusconi hanno abbandonato il resto della Cdl proprio per rimanere alla corte di Rinascita. L'ipotesi dell'uscita della lista civica, sarebbe entrato nel vivo dopo la bocciatura del bilancio consuntivo da parte del consiglio comunale. Tale episodio avrebbe accelerato i tempi di una decisione in un certo senso già prevista ma che il precipitare degli eventi ha reso più celere.

Da tempo infatti autorevoli esponenti di Rinascita non facevano mistero di voler lasciare l'esecutivo almeno sette-otto mesi prima della fine naturale della legislatura. L'uscita dall'amministrazione infatti avrebbe permesso loro di non rimanere legati ad una posizione divenuta troppo scomoda. Il ritorno nel centrodestra infatti si è rivelato per il movimento civico tutt'altro che idilliaco e la stessa scelta del primo cittadino viene considerata, da molti appartenenti al coordinamento, sbagliata. Ma cosa succederà se effettivamente le voci dovessero essere confermate e Rinascita abbandonerà le posizioni fino ad ora difese a denti stretti? La soluzione naturale sarebbe quella di un ricompattamento dei partiti del centrodestra, che, almeno sulla carta potrebbero costituire una maggioranza autonoma e ben solida, per traghettare Barone fino al termine del suo mandato naturale. Ma l'operazione è facile a dirsi ma difficile a farsi. Nella Cdl infatti da tempo molti partiti hanno assunto posizioni drastiche e di non ritorno, ed i rapporti appaiono ai più irrimediabilmente compromessi. An ha da tempo interrotto i rapporti con il primo cittadino, non partecipando neanche agli incontri che si sono svolti nel tentativo di allargare la coalizione. L'Udc al suo interno non ha una linea ben chiara anche a causa della presenza di un'ala più integralista che non vorrebbe fornire l'appoggio al sindaco e di un'area più morbida e disposta alla discussione. Fi infine si troverebbe a dover discutere con i vecchi alleati che ha abbandonato, e certamente i rapporti tra il gruppo capeggiato da Corrado Quartarone ed i rappresentanti di An ed Udc non sarà facile, oltre poi alle profonde lacerazioni interne che pongono su piani diversi il duo Quartarone-Sultana con Nicastro e il gruppo degli iscritti. Alla fine dunque la Cdl potrebbe anche decidere di non rientrare in amministrazione. Se invece una maggioranza si formasse, sono in molti a scommettere su una sua durata limitata. Inoltre cosa faranno gli altri componenti dell'attuale coalizione di governo?

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 24-09-2004 - Categoria: Politica

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SINDACO CONTINUA PER LA TUA STRADA


Se seimila cittadini hanno, attraverso la inconsistente,fumosa, nihilista,minimalista,capitalista,pagnottista, CdL( Casa delle liberalità) eletto a Sindaco Sebastiano Barone questà è la cosa,volenti o nolenti,di cui bisogna prendere atto e che rappresenta e ha un valore formale e sostanziale.( la legge 142) Se la cosidetta C.d.L. in Sicilia, vede come protagonisti di una lotta, senza quartiere, l'UDC e forza Italia da una parte e Alleanza Nazionale dall'altro: è una cosa che sicuramente travalica il dosso, oramai famoso, di contrada "Cozzi". Altri indicato la "saiazza": ma è chiaro che questo riferimento è rivolto in basso come disvalore di un fare politica che per formazione del personale e tenuta etica del loro essere Politici trova caustico sollievo solo nelle stagnanti e salatissime acque di Morghella. Se Rinascita di Pachino e per Pachino non ci fosse, come movimento, qualcuno sicuramente sarebbe sollevato.Per ridurre gli schemi politici locali alla visione limitata dei PARTITI. Ma basta arrivare a Noto o in molti centri, dove non ci sono liste civiche o movimenti, della provincia ,compreso il capoluogo Siracusa, o se vogliamo anche la provincia,che è gestita dalla sinistra, per rendersi conto che con le stesse caratteristiche, in questi centri, non si gode affatto di quella stabilità che qualcuno vorrebbe fare credere. La premessa serve sostanzialmente per dire che oggi, Rinascita di Pachino, sente forte, ancora una volta, la sostanziale incapacità dei suoi alleati di turno di non essere all'altezza del ruolo politico e programmatico che si voleva perseguire e raggiungere. Persone sensibili e capaci di cavalcare in ogni tempo e con strumenti in continuo rinnovamento le aspettative che fervono nella realtà e società avanzata pachinese. Ma anche detentore e rappresentante di ambigui personaggi che da sempre ne cavalcano la scena,forti di un omogeneo pacchetto di voti che incondizionatamente si riversano nell'attuale capogruppo del Movimento.Che nonostante l'altalenarsi delle posizioni di schieramento, guarda caso, si trova sempre in maggioranza.( Un vero solone) Ecco che nel contesto più generale emerge forte la necessità di tenere conto delle critiche che vengono dal proprio interno da persone che, intellettualmente oneste, e sostanzialmente disinteressate al fare giornaliero e contingente ( Saro Sultana)dell' amministrazione: hanno avuto il coraggio di fare una impietosa, ma reale, e oggettiva, analisi di quello che questo movimento rappresenta e vive al suo interno e da come esso si sia evoluto. E' allora fondata la prospettiva di una ulteriore approfondimento dialettico interno da parte del movimento: per fare una scelta di fondo sulla prospettiva futura e che individui, finalmente e definitivamente, nei valori e nelle prospettive, in costruzione, di un centro sinistra e nell'ULIVO, che a partire dalla punta avanzata dei D.S.( che mi sembra di scorgere in Roberto Bruno)possano realizzare un programma e una prospettiva di ampio respiro per pachino pe la sua gente e per il suo territorio. Ma con la preghiera di invertire sostanzialmente la politica di disgregazione e divisione che fino ad ora è stata scientificamente condotta. Che ha contraddistinto in modo blasfemo e che porta sostanzialmente in un vicolo cieco. E di tenere conto, se si è per costruire ed aggregare valori e programmi seri, di avere l'umilità di fare una analisi ad ampio raggio e per tenere conto e recuperare tutte le componenti che possono concorrere per costruire un progetto innovativo e competitivo per Pachino. E invertire la tendenza che ha contraddistinto la "energumenica" politica della sezione condotta fino ad ora. Se non si ha la capacità di capire dove insistono i valori e se si è prevenuti e contro la "società civile che ha già prodotto guasti",e di cui non ci si fida, allora è bene che queste persone, invece di fare politica: facciano altro. Per il bene di tutti!!!!Cordiali Saluti Spiros