PACHINO - La questione Giliberto e l'irrisolta verifica di maggioranza volta al rientro di Alleanza nazionale, sono al centro di un'attenta disamina del coordinatore di Rinascita di Pachino Sebastiano Mallia, che focalizza in queste due vicende le questioni principali di un sostanziale blocco amministrativo venutosi a creare in seno alla casa municipale. In merito all'ipotesi di un rientro nella compagine amministrativa del partito di Fini, che da tempo, con il commissario provinciale Cammisuli, avanza l'ipotesi di un ritorno in maggioranza, Mallia si dichiara possibilista. «Comprendo, - dice - l'esigenza anche elettoralistica della Casa delle libertà di rinserrare le file e ritengo che questo sia vantaggioso anche per noi che siamo una forza aggiunta. Quello che non capisco è il perché si chiede di far spazio proprio alla nostra lista civica e non ad un altro partito del polo. Noi di Rinascita comunque non possiamo che essere d'accordo ad una ipotesi di maggiore e ritrovata armonia anche con Alleanza nazionale. Mi sento invece di escludere categoricamente l'ipotesi avanzata dal forzista Di Pietro di una turnazione. Se tale proposta passasse, ci troveremmo ad un vero e proprio disastro amministrativo, dove la continuità nella gestione della cosa pubblica sarebbe messa continuamente in discussione dal meccanismo rotatorio.
E poi, - aggiunge Mallia - chi ci assicura che l'assessore che dovrebbe cedere il posto periodicamente non presenti a sua volta ricorso visto che si tratta di un'estromissione che prescinderebbe da motivazioni fiduciarie e sarebbe legato unicamente ad accordi di natura politica?» Riguardo poi alla vicenda Giliberto, Mallia dichiara preoccupato: «Se il principio sancito dall'ordinanza fosse confermato dalla sentenza, si aprirebbe un grosso vuoto di natura strettamente politica. I partiti verrebbero a perdere qualsiasi funzione, perché, ancor di più rispetto a prima, tutto ruoterebbe sulla figura del sindaco e dei suoi poteri. A mio parere è necessario un intervento del legislatore che dia una corretta interpretazione della questione, al fine di salvaguardare il sistema politico. Se invece si proseguisse sull'indirizzo prospettato, bisognerebbe radicalmente cambiare il sistema. Spero che la classe politica si accorga del pericolo in cui incorre».
Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 17-01-2004 - Categoria: Politica