PORTOPALO - Dopo la triste esperienza del carcere, determinata da un esiguo debito di natura contributiva, il pachinese Rosario Di Natale trova il modo per ringraziare i tanti che hanno solidarizzato con lui nei difficili momenti conseguenti all'arresto e al giorno trascorso in una casa circondariale. «Innanzitutto desidero ringraziare i carabinieri della stazione di Portopalo per l'umanità e la delicatezza mostrata nei miei confronti - afferma Di Natale - sin da quando mi hanno comunicato che dovevo seguirli in caserma». Il suo legale di fiducia, l'avvocato Mariella Iacono, specifica che il suo assistito è stato prelevato non a casa ma all'interno del suo posto di lavoro. Non ha alcuna voglia di alimentare polemiche, desidera solo puntualizzare alcuni aspetti della sua vicenda da un punto di vista umano. «Ho lavorato per molti anni - aggiunge Di Natale - anche venti ore al giorno e senza nessuna garanzia ma mi sono ritrovato privato della libertà personale per un debito di natura previdenziale di poche decine di euro. Tutto questo, pur previsto dalla legge, mi sembra assurdo. Oggi tiro avanti lavorando come sempre e potendo contare sul sostegno della mia famiglia e di quella di mia moglie».
Saro, conosciuto a Portopalo come lavoratore indefesso e instancabile, titolare fino a poco tempo fa di una delle gelaterie più frequentate, coglie l'occasione per ringraziare anche i tanti che hanno solidarizzato con lui. «So che alcuni amici erano pronti a fare una colletta per sostenermi ma soprattutto - prosegue Di Natale - vorrei ringraziare Orazio Candiano, il mio attuale datore di lavoro, che per me ha avuto atteggiamenti tipici di un padre. E con lui intendo dire grazie anche alla sua famiglia che mi è stata molto vicina. Senza di loro non saprei come sarebbe finita la mia vicenda». Una vicenda, è bene ricordarlo, che non è ancora chiusa, come tiene a ricordare l'avvocato Iacono. «Ho la massima fiducia nella giustizia - dice ancora Di Natale - e sono certo che finirà tutto nel migliore dei modi. Io ho sempre e soltanto lavorato onestamente, non ho mai fatto mai del male a nessuno, fatico quotidianamente per la mia famiglia e i miei figli. Mi sento e sono una persona perbene».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 07-12-2010 - Categoria:
Cronaca