È scontro tra i deputati regionali sulla riperimetrazione della riserva Pantani della Sicilia Sud orientale. Mentre per il rappresentante dell'Mpa Giuseppe Gennuso «non si possono ridefinire i confini della zona B dei Pantani Longarini oltre un certo limite, come si vorrebbe far credere», per il deputato del Pdl Enzo Vinciullo «tale posizione è demagogica». Per Vinciullo infatti «non è possibile aspettare il responso del Tar sulla vicenda e dunque l'esito di merito dei ricorsi presentati da enti e privati cittadini». Ma lo scontro si acuisce allorquando per il deputato autonomista ogni azione volta a una possibile riperimtrazione in questo momento «risulta solo una manovra politica e un'uscita demagogica per ingraziarsi il mondo agricolo e quello venatorio». Al contrario, Vinciullo addebita a una decisione del governo Lombardo quello di istituire le riserve, «vera e propria merce di scambio del governatore con alcune frange politiche ed ecologiste che sostengono la necessità di tale riserva». «Addebitare all'unico deputato di opposizione e cioè al sottoscritto - ha affermato Vinciullo - la responsabilità dell'istituzione della riserva, non solo significa dire una cosa non vera, ma anche dirne una grottesca».
Le modifiche suggerite da Vinciullo sono relative alla zona B. La riserva infatti potrebbe essere limitata solo alla zona A, mentre la preriserva potrebbe essere limitata solo ed esclusivamente ad una fascia di rispetto di 10 massimo 15 metri in modo da consentire all'imprenditoria agricola ed ai serricoltori di poter continuare a svolgere tranquillamente le loro attività di impresa. Su queste posizioni è anche l'assessore regionale all'Agricoltura Francesco Aiello che teme soprattutto la mancata gestione delle riserve per cui, su questi territori tutelati sulla carta, gli agricoltori non potrebbero svolgere il loro lavoro, e i luoghi verrebbero lasciati al completo abbandono. «Con un colpo di matita - ha affermato Aiello - si fa regredire il territorio producendo danni incalcolabili. Si tratta del frutto di una democrazia totalitaria e modaiola di chi pensa che rispettare la natura significa attendere che gli uccelli passino senza puntare su un miglioramento qualitativo ed ecocompatibile delle coltivazioni».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 26-06-2012 - Categoria:
Ambiente