Notizie confortanti in merito all'assegnazione delle somme relative al Pit Fascia costiera. Dopo alterne notizie relative al suo finanziamento, rassicurazioni circa l'erogazione delle somme sono arrivate dall'assessorato ragionale. Il progetto, che prevede un finanziamento pari a due milioni e mezzo di euro di provenienza comunitaria, prevede il riassetto di un'ampia porzione di territorio nella fascia che va da Marzamemi a Portopalo. «Abbiamo ricevuto delle rassicurazioni, -ha dichiarato l'assessore ai lavori pubblici di Pachino Michelangelo Blandizzi- circa l'assegnazione dei fondi al nostro comune. Si tratta di rassicurazioni orali da parte dei funzionari preposti, ma che comunque ci fanno ben sperare circa la possibilità di realizzare il progetto che vede nell'antica salina di Marzamemi, comunemente chiamata pantano, la parte più importante di valorizzazione del territorio». Di fatto la salina che lambisce buona parte del borgo marinaro, dovrebbe essere restituita alla pubblica fruizione pur mantenendo la sua funzione lacustre. È infatti prevista la pulitura dei canali di scolo e di ingresso delle acque del mare e la costruzione di vialetti in modo da rendere fruibili i luoghi come una sorta di laghetti che peraltro fungono anche da oasi data la presenza stagionale nello specchio d'acqua anche di alcuni fenicotteri.
La realizzazione di percorsi naturalistici nella zona, dunque, costituirebbe un'attrattiva per il turismo e porterebbe anche ad una complessiva bonifica dei luoghi che attualmente versano in uno stato di incuria. Unico problema sembra essere però rappresentato dall'obbligo di spendere le somme erogate per la bonifica entro il 2007. I tempi ristretti quindi incombono sulla realizzazione delle opere, tanto da rimetterne in dubbio l'effettiva realizzabilità dato che non è pervenuta ancora alcuna certezza circa l'assegnazione dei fondi e successivamente bisognerà completare l'iter degli espropri perchè il progetto insiste su fondi privati. Terminato l'iter degli espropri sarà necessario espletare la gara di appalto rispettando i tempi necessari per la pubblicazione. Un iter farraginoso dunque, che, a meno di ulteriori proroghe, costringerà la casa municipale a contingentare i tempi a meno di non voler sprecare i due milioni e cinquecento mila euro accordati. Su tutto pende inoltre la spada di Damocle dei possibili ricorsi che i proprietari potrebbero proporre. Buona parte dei luoghi inoltre grava su aree Sic, ossia su siti di interesse comunitario individuati dalla Regione. Su tale individuazione peraltro pendono i ricorsi già proposti dato che i vincoli non sono stati concordati con gli enti locali.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 11-01-2007 - Categoria:
Cronaca