PACHINO - Continua in maniera serrata il dibattito sulla istituzione della riserva naturale orientata Pantani della Sicilia Sud orientale. Un incontro è stato indetto dal consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino con il deputato Pippo Gianni, delegato direttamente dal ministro delle politiche agricole e forestali Saverio Romano a raccogliere i motivi di lamentale che il settore dell'agricoltura ha inteso sollevare dando mandato al suo legale di fiducia di proporre ricorso avverso il decreto regionale istitutivo delle riserve. All'incontro parteciperà anche l'ex deputato all'Ars Giancarlo Confalone che in passato si è interessato alla questione dei vincoli naturalistici sul territorio locale. Secondo il consorzio di tutela, comunque, non ci sarebbe alcuna marcia indietro in merito all'intento di adire la via della giustizia amministrativa per impugnare i decreti istitutivi. «Le ragioni di tale presa di posizione, -fanno sapere dal consorzio- scaturiscono da serie e motivate preoccupazioni su possibili ripercussioni negative di tale iniziativa sul comparto agricolo locale, notoriamente in grave difficoltà economiche, qualora tale decreto venisse applicato senza un adeguato confronto con gli operatori che operano da decenni a ridosso della riserva naturale».
Il consorzio parla anche di «legittima diffidenza circa la coerenza delle politiche regionali in materia di agricoltura», diffidenza rafforzata dall'esperienza di chi ha dovuto subire spesso, nel corso degli anni, l'accavallarsi di provvedimenti in palese contrasto fra loro, frutto di una visione frammentaria, distratta e poco condivisa delle reali esigenze dell'agricoltura siciliana, e pachinese in particolare. Intanto alcuni imprenditori locali che operano nei pressi del pantano Longarini, hanno stigmatizzato l'operato della commissione posta in essere dall'amministrazione comunale che sta prendendo in esame l'istituzione delle riserve prendendo in considerazione le opportunità che potrebbero derivarne. La commissione infatti, nel corso di una riunione, avrebbe incontrato solo i rappresentanti delle associazioni venatorie, non invitando i delegati delle aziende agricole che operano sul territorio interessato. L'istituzione della commissione inoltre, viene vista come una marcia indietro da parte della casa municipale sulla decisione di proporre ricorso. Una incongruenza, secondo gli imprenditori interessati, visto che sin dal 1991, data del primo decreto istitutivo delle riserve, il comune si è schierato contro i vincoli sul territorio.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 15-09-2011 - Categoria:
Ambiente