PACHINO - Non tarda ad arrivare la risposta degli amministratori di Pachino in merito alle perplessità manifestate dai colleghi di Noto, circa il progetto di sistemazione approvato nelle settimane scorse dalla Giunta municipale per la manutenzione straordinaria della condotta idrica e di pescaggio di Cava Carosello. «Ritengo di dover tranquillizzare gli amministratori e gli ambientalisti della vicina città barocca, - dice l'assessore ai Lavori pubblici Paolino Greco - poiché il nostro progetto non è nulla di più che una semplice manutenzione straordinaria che non porterà che benefici all'ambiente.
«Nonostante la concessione non presenti limiti per la quantità di acqua prelevabile, è nostro intento utilizzarne soltanto i due terzi, lasciando la quantità rimanente a beneficio della flora e della fauna presente naturalmente nella riserva del parco dell'Alveria. A tal proposito i miglioramenti che abbiamo previsto di realizzare -continua l'assessore Greco - prevedono l'eliminazione del grosso motore a gasolio che attualmente aspira l'acqua e che produce sicuramente un inquinamento acustico oltre che dei possibili riversamenti di gasolio in caso di eventuali guasti. Con il nuovo sistema, invece, l'acqua sarà immessa nelle condutture per caduta naturale. Inoltre la condotta non sarà più all'aperto così come oggi, ma verrà ricoperta con pietre a secco, in maniera dunque del tutto compatibile con l'ecosistema presente nella riserva». In completa sintonia anche il capo dell'ufficio tecnico Angela Guastelluccia, che parla di allarmismo ingiustificato da parte del comune netino. «La nostra è una concessione perfettamente regolare, -dichiara- che il comune possiede da almeno cinquanta anni. Nostro intento è usufruirne al meglio. Per questo è stato approntato il progetto di manutenzione che prevede la sostituzione del sistema di pompaggio nelle condutture. Ciò permetterà anche di evitare che la quantità di acqua immessa subisca delle variazioni in base agli eventi climatici ed atmosferici.
«L'ambiente non sarà minimamente intaccato, e verranno utilizzate le canalette già presenti nella roccia. In questo modo contiamo di recuperare almeno sette litri di acqua al secondo da poter immettere nelle condutture, ma nulla di più di quanto non spetti in base alla concessione di cui beneficiamo».
Nei giorni scorsi alcuni ambientalisti del comune di Noto avevano mostrato preoccupazioni per l'equilibrio ecologico dell'area di Noto Antica dove si trova la sorgente. Di tali timori era stato investito il consiglio comunale che aveva approvato all'unanimità la mozione proposta dall'esponente ambientalista Bruno Aragonesi che prevede di opporsi al progetto del comune di Pachino, di impedire qualsiasi intervento fra quelli previsti dal progetto, di accertare la correttezza del prelievo delle acque dalla Fontana Grande, e di accertare il rispetto delle norme vigenti in materia, valutando il danno ambientale eventualmente prodotto dal prelievo e di chiederne il risarcimento danni.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 05-01-2004 - Categoria:
Cronaca
La guerra dell'acqua.
Sicuramente, qualcuno, per comprensibile campanilismo, oggi, inveisce contro il consiglio Comunale di Noto e contro i verdi e gli ecologisti locali. Scordando, di un colpo, le implicazioni legislative che da parecchi anni sono vigenti nel territorio ed in particolare nel settore della tutela e salvaguardia del suolo e delle acque: la famosa legge del 1989 n° 183 emanata più di dieci anni fà a cui l'esposto e il documento votato dal Consiglio Comunale di Noto rimanda per la tutela ambientale e naturale della valle del Carosello. La legge Galli, nazionale, fù emanata nel 1995. La Regione Siciliana l'ha fatto propria solo nel 1999. In questa legge si progettano le nuove strutture amministrative e di selezione e la istituzione degli ATO. Cosa che in verità in Sicilia si stà definendo solo ora. Mi pare. Non è che le altre regioni italiane abbiano fatto molto di più in questo settore. Ma sicuramente sono un passo avanti rispetto alla complessiva lentezza della macchina amministrativa e tecnica regionale siciliana. Sempre pronta sul piano dell'acqua a inghiottire, in una voragine carsica, migliai di miliardi di lire prima e di euro oggi senza mai risolvere compiatamente il problema.
Tuttavia, mi giunge da quel lato una latente denuncia da parte del Sindaco Aiello di Vittoria: che accussa i Piani ATO, proposti come non corrispondenti ai dati reali del grande sotto-bacino degli iblei. Sorge dunque spontanea la domanda: sarà vero?? Io conosco il Sindaco Aiello per averlo presentato in un comizio: dove era canditato alle europee. Dico che ha ragione. E che dunque i Piani e i dati in essi contenuti partono da dati non veritieri. E che dunque non siano all'altezza di fotograre la reale situazione. La Regione e i Comuni pronti a dare regali a chi non li merita e a tartassare gli imbelli cittadini tutti sopiti nel loro carico di acqua di colonia naturale.
No!!!! la verità è un'altra. E potrà anche essere valida la concessione del 1954 per alimentare il nostro Comune con il prelievo autorizzato d'acqua della fonte di Cava Carosello. Ma,nel tempo, si sono attivate altre norme legislative che oggi confliggono con l'attuale stadio dei progetti di prelievo d'acqua in quella contrada.
La istituzione del Parco dell'Alveria è cosa di grandissima importanza ambientale e culturale e implica un suo piano per svilupparsi nella sua azione di recupero ambientale: è l'acqua è uno dei fattori principali.
Ecco perchè,a conti fatti, e bene vedere nella giusta dimensione il problema generale che questa situazione di crisi suscita. Ciò mette in luce ,in effetti, la "problematica"dell'acqua a Pachino e Portopalo di C.P.
Questa manifestazione di dissenso al progetto del Comune di Pachino,da parte di Noto e degli ecologisti, offre l'opportunità di un ripensamento dalle fondamenta di come è la situazione . E spero che possa essere di stimolo per attivare un complesso progetto per il recupero dell'acqua a scala locale autonomo.
E' un obiettivo di fondamentale importanza da raggiungere per il futuro di questo territorio.
Gli strumenti e i mezzi tecnologici sono alla portata.
Bisogna realizzare a scala locale una fonte autonoma di approvigionamento.
Con un progetto complessivo che sia capace di dare efficenza ed autonomia a tutto lo sviluppo territoriale potenziale locale: urbano e agricolo.
Occorrono, per ciò, tecnici ed istituzioni capaci di progettare questa grande struttura fondamentale per lo sviluppo locale.
Ideale per questo progetto potrebbero essere le cave abbandonate ed esistenti in contrada Cugni di Calafarina.
Che come abbiamo più volte detto: è quella della costruzione di un adeguato "dissalatore".
Una misura e un progetto capace di risolvere il problema alla base.
Ma è anche vero che sostanzialmente sul fronte delle ricerca di fonti alternative siamo ai pozzi artesiani: e nulla si è fatto fino ad ora( a parte il convegno sulle acque reflue per uso agricolo) per affrontare seriamente e sostanzialmente il problema: che è alla base di tutto il futuro di questo paese.
Cordiali Saluti. Spiros.