Ritardi nel programma: Dopo le ammissioni di Barone le critiche di Ferrara e Di Fede
PACHINO - E' stata finalmente portata in Consiglio la relazione semestrale del sindaco. Si tratta del resoconto che il primo cittadino avrebbe dovuto presentare a giugno, ma solo mercoledì sera è stata esaminata. Lo stesso sindaco nel prendere la parola si è rammaricato del ritardo dovuto anche per le difficoltà politiche che la maggioranza ha attraversato nei mesi scorsi e che tutt'ora rimangono. Dopo di che il primo cittadino è passato all'enumerazione degli obiettivi raggiunti. E' stato a questo punto che l'opposizione ha dato fuoco alle polveri. Durante la lettura, Barone è stato interrotto nella disamina dei punti dai consiglieri Ferrara e Di Fede che lo hanno incalzato su diversi argomentazioni sia di carattere politico che strettamente amministrativo. Il primo a chiedere la parola è stato Sebastiano Ferrara che ha evidenziato come il civico consesso non sia stato messo a conoscenza di fatti importanti che hanno coinvolto l'amministrazione. «Il sindaco - ha tuonato Ferrara- non ci ha portato a conoscenza di tutta una serie di assessori che si sono succeduti e che mai sono stati presentati in consiglio. Non abbiamo conosciuto l'assessore Mandalà, né la signora Beninato, né i motivi per cui queste persone prima sono state chiamate a fare parte della squadra amministrativa e poi sono state esautorate, così come non conosciamo neppure i motivi che, già nella fase iniziale dell'amministrazione, portarono alle dimissioni dell'assessore Filingieri. Inoltre, e cosa più grave, - ha continuato Ferrara - non ci è noto lo stato di attuazione del programma amministrativo presentato in campagna elettorale che fu allora firmato da tre componenti designati assessori di cui uno non lo è mai diventato e gli altri due sono stati sostituiti».
E' stata poi la volta di Di Fede, che ha incalzato proprio sullo stato di attuazione del programma e sulla vicenda Giliberto. «In particolare vorrei sapere - ha detto Di Fede - se l'assessore Giliberto allo stato dei fatti è un amministratore e che funzioni ha, visto che non ricopre nessuna delega pur essendo regolarmente retribuito. Inoltre, - ha aggiunto il capogruppo di An - l'assessore Giliberto ha ancora la fiducia del sindaco così come dallo stesso annunciato su diversi articoli di stampa all'indomani della sua revoca voluta da alcuni consiglieri del suo stesso partito?» La risposta del primo cittadino non si è fatta attendere: «E' innegabile, ha detto Barone, che la maggioranza non ha goduto di ottima salute, e che spesso le sedute consiliari sono andate deserte per mancanza di numero legale. Ciò ha causato anche il fenomeno dei continui cambi nella squadra assessoriale. Tuttavia mi sono sforzato di ottemperare al meglio alle esigenze della cittadinanza raggiungendo lo stesso gli obiettivi prefissati. Riguardo alla vicenda Giliberto, è vero che l'assessore riscuoteva la mia personale fiducia, ma a seguito della richiesta di risarcimento danni al comune per ben un miliardo delle vecchie lire, tale fiducia è venuta meno. Per questo nel reintegrarlo mi è sembrato opportuno per il momento non affidargli deleghe».
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 23-01-2004 - Categoria: Politica