PACHINO - La maggioranza non andrà in aula rispondendo picche alla convocazione consiliare del presidente Rabito. Sarà questa la contromossa adottata dai consiglieri che sostengono il primo cittadino di fronte alla presa di posizione del presidente Andrea Rabito che, in forza alla sentenza del Cga che gli ha concesso la sospensiva, si è ripreso il posto di guida dell'assise municipale. La maggioranza cercherà di neutralizzare fino all'ultimo le convocazioni consiliari poste in essere da Rabito, in attesa che il Tar si pronunci sul merito della vicenda. A prendere posizione, ieri, è stato il capogruppo di Rinascita Salvatore Blundo che ha spiegato i motivi che lo indurranno a non partecipare alla seduta del primo ottobre prossimo. «Rabito ha scelto il modo più inadatto per tornare a sedere sulla poltrona di guida del consiglio comunale, -ha affermato Blundo- cosa che gli fa poco onore e soprattutto non lo rende super partes nella guida del consiglio. Credo che non sia questo il modo per essere reintegrato nelle sue funzioni, proponendo una convocazione consiliare senza che sulla sua vicenda si sia fatta piena luce». Per Blundo, che nella passata consiliatura ha ricoperto le funzioni di presidente del consiglio, la vicenda presenta delle anomalie. «In primo luogo è necessario fare chiarezza su un punto, -ha affermato Blundo-, e cioè che, per chi riveste la carica consiliare, non c'è stato modo di conoscere il contenuto del provvedimento del Cga che restituisce le funzioni a Rabito. Da semplice consigliere mi sono trovato a ricevere una convocazione di consiglio comunale firmata da Rabito, mentre la precedente convocazione era firmata da Giannì. Nessuno mi ha comunicato l'esistenza di una battaglia legale sulla presidenza né l'esito che questa ha avuto, motivo per cui, non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, per me Rabito non è il presidente».
Secondo il capogruppo di Rinascita doveva essere il consiglio comunale a restituire le funzioni al vecchio presidente. «Per me, -ha continuato- visto che ci sono state delle novità di carattere giuridico e che il nuovo presidente è stato sospeso nelle sue funzioni e che il posto di vicepresidente in questo momento è vacante a seguito delle dimissioni di Spataro, il consesso andava convocato dal consigliere anziano notiziando tutti ufficialmente del provvedimento del Cga. A quel punto Rabito poteva essere reimmesso nelle sue funzioni. Invece, ancora una volta, si cerca di forzare la mano e di far valere la forza bruta da parte di un presidente che, nella sostanza, è stato sfiduciato dato che 13 consiglieri su 20 non lo vogliono».
Sottolineata inoltre l'inopportunità di porre in essere un ordine del giorno come quello con il quale è stata fatta la convocazione. «Rabito ha convocato la prima seduta del suo reintegro mettendo in discussione una questione delicatissima come quella del personale comunale in agitazione, probabilmente prevedendo che la maggioranza non sarà in aula. In questo modo non si fa che strumentalizzare le vicende politiche ed il dissenso della maggioranza che boicotterà la seduta non per esprimere un dissenso verso i dipendenti ma solo verso il presidente del consiglio. Come mai inoltre, -ha concluso Blundo- Rabito ha aspettato un mese dalla emanazione del provvedimento del Cga e non ha portato in consiglio tutti gli argomenti che pure erano stati posti all'attenzione della presidenza? ». Si annuncia dunque battaglia senza esclusione di colpi per la vicenda Rabito.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 29-09-2012 - Categoria:
Politica