PACHINO - L'amministrazione comunale potrebbe decidere di dimezzare le indennità di carica previste per sindaco, assessori, consiglieri. È la prima reazione da parte del Comune al manifesto fatto affiggere dalle opposizioni con cui si traccia un parziale bilancio delle spese comunali che potrebbero essere evitate con le dimissioni del primo cittadino. Barone ieri è apparso critico nei confronti degli autori della pubblica affissione. "Stiamo pensando ad una risposta ufficiale a quanto è stato stampato sui manifesti, -ha affermato- e riteniamo che in questo modo di operare da parte dell'opposizione possano riscontrarsi elementi poco opportuni e forse anche responsabilità giuridiche. Ci sono infatti delle cifre che non sono veritiere o che comunque non potevano essere rese pubbliche". Il manifesto fatto affiggere sabato dai partiti e dai movimenti di opposizione che sono rappresentati in consiglio dunque ha destato un vespaio di polemiche e di reazioni. L'amministrazione comunale probabilmente adotterà oggi una linea ufficiale quale forse quella del dimezzamento delle indennità di carica. La proposta è stata avanzata dal sindaco ieri sera nella riunione convocata con tutti gli esponenti della compagine governativa. "Se l'ipotesi venisse accettata, -ha affermato Barone- il risparmio sarà di circa 100 mila euro, che nell'asfittico bilancio potrebbero essere una cifra considerevole". Una proposta quella del sindaco pachinese che va nella linea di quella già adottata dall'amministrazione di Portopalo che non percepisce alcuna indennità di carica.
Intanto il bilancio è stato quadrato ed attualmente la bozza delle varie voci di spesa e di entrata è in visione agli assessori. Presto dunque lo strumento finanziario potrebbe arrivare in consiglio. Prima di tale appuntamento comunque è prevista un'altra adunanza consiliare. La data decisa è quella del 6 giugno che dovrebbe prevedere l'approvazione del piano triennale delle opere pubbliche ed altri punti rimasti inevasi nelle scorse sedute. Il clima politico però rimane non certo sereno.
Ieri l'assessore di Alleanza nazionale Sebastiano Mandalà si è recato al palazzo municipale per rassegnare le dimissioni. Il suo intendimento però non si è concretizzato. A far cambiare opinione al giovane assessore è stato il primo cittadino. "Ho parlato con Mandalà che aveva le stesse perplessità che abbiamo un po' tutti noi sulla opportunità di continuare questa esperienza amministrativa e l'ho convinto a rimanere". L'intendimento di Mandalà comunque non appare del tutto revocato. Oggi infatti le dimissioni potrebbero concretizzarsi. Molto appare legato all'esito del vertice in programma tra le forze politiche e gli esponenti amministrativi. In Alleanza nazionale comunque il clima non è affatto sereno. Le decisioni dell'esponente del partito di Fini potrebbero essere legate a problemi interni o anche a questioni di carattere amministrativo. Di certo si sa che le perplessità all'interno del partito di destra sono molte, a partire da quelle manifestate dall'esponente consiliare Salvatore Di fede che nello scorso vertice di maggioranza ha detto a chiare lettere di non credere nella bontà del progetto politico amministrativo di Barone e della sua giunta. Le dimissioni di Mandalà inoltre scatenerebbero notevoli problemi per la successione alla carica. Già nei giorni scorsi era stato prospettato un possibile avvicendamento ai danni dello stesso Mandalà con un esponente vicino al consigliere Spatola, ma le voci sono state smentite dallo stesso Spatola che ha ribadito di appoggiare incondizionatamente l'amministrazione.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 24-05-2005 - Categoria:
Politica