PACHINO - È rottura tra i Ds e la Margherita Pachinese. Dopo i distinguo emersi in tutta la loro evidenza nella conferenza stampa convocata dall'intera coalizione ivi compresi quei partiti come i Ds (non presenti all'appuntamento) e Rifondazione (che, visti gli sviluppi hanno ritenuto di abbandonare il tavolo comune), i motivi di divergenza sono apparsi palesemente. Il segretario diessino Salvatore Borgh, in una lunga disamina, ha addebitato una grossa fetta di responsabilità della situazione interna all'Unione al segretario locale della Margherita Blandizzi. “Abbiamo registrato, -ha scritto Borgh- la formazione di una coalizione nella coalizione, autodefinitasi centrista che, di punto in bianco, ha cercato di spostare l'asse portante della coalizione verso le liste civiche, con la colpevole complicità della Margherita locale, dimenticando che la formazione diretta da Rutelli è un partito fondamentale dell'Unione”. Secondo quanto affermato da Borgh inoltre, in altre occasioni Blandizzi avrebbe ribadito la propria intenzione di proseguire su quella china. Da qui le perplessità diessine. “Si può infatti ammettere la tentazione delle liste civiche di condurre il gioco verso parametri esclusivamente numerici, considerandoli preponderanti su quelli politici, -ha affermato Borgh- ma non si capisce la posizione della Margherita che, di contro, esprime posizioni di rottura contro i partiti dell'Unione e contro il partito dei DS con cui ha fatto un accordo politico unitario a livello nazionale e con il quale si presenterà insieme nelle liste delle elezioni per la Camera. La favola di partito centrista, peraltro, ci sembra in evidente contraddizione con le scelte di Rutelli e della dirigenza nazionale, regionale e provinciale della Margherita, non dimenticando la prospettiva del partito democratico”.
La strategia dell'ala sinistra dell'Unione sembra dunque chiara: mettere in evidenza eventuali incongruenze nella condotta politica della Margherita per indurre i responsabili provinciali del partito di Rutelli ad intervenire a Pachino sulla vicenda. Una posizione confermata dal fatto, così come ieri circolava negli ambienti politici, di una possibile sollevazione dall'incarico di coordinatore di Michelangelo Blandizzi che per altro è il fondatore del partito moderato a Pachino. Ma la posizione interna del centrosinistra appare alquanto complicata. I partiti centristi, dopo la fallita riunione pubblica, attendono ancora comunicazioni in merito alle decisioni diessine, e per il centro del centrosinistra il tempo sembra essersi fermato a quel mancato appuntamento. “Abbiamo solo letto degli articoli giornalistici sulla questione, -hanno affermato alcuni autorevoli esponenti della coalizione- ma attendiamo ancora un segnale di coloro che hanno con noi convocato un incontro e non si sono presentati”. L'anima centrista dell'Unione ha rinunciato a fare per altro fughe in avanti che a questo punto potrebbero essere anche legittime. È stato seguito l'iter delle regole voluto dall'ala più estrema della coalizione, non è stata fatta alcuna avance per quanto riguarda la candidatura a sindaco, e la maggiore parte dei partiti presenti nell'Unione (Udeur, Italia dei Valori, Sdi, Margherita) si presenta compatta nelle posizioni concordate con le due liste civiche. A rompere insomma per l'anima centrista sarebbe stata l'ala sinistra.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 02-03-2006 - Categoria:
Politica