«Rsa senza autorizzazioni»

PACHINO - «Le critiche mosse dal segretario dei Ds di Pachino Salvatore Borgh sulla mancata climatizzazione dei locali che rappresenterebbe, a suo dire, l'impedimento all'entrata in funzione della Rsa (Residenza sanitaria assistita) a Pachino, sono prive di fondamento». E' quanto si legge in un comunicato diffuso ieri dall'Uficio stampa dell'Azienda unità sanitaria locale. «Per la seconda volta - aggiunge la nota inviata alla redazione - si ritorna sull'argomento senza informazioni aggiornate. «La direzione aziendale dell'Ausl 8 si è attivata per la realizzazione della Rsa per anziani nell'ex ospedale di Pachino nell'ambito del progetto generale di riconversione e rifunzionalizzazione della struttura con fondi ex art. 20.
«Per la realizzazione dell'impianto di climatizzazione e l'acquisto delle attrezzature non si è trovata tra i fondi ex art. 20 la capienza economica per cui la direzione aziendale, sensibile alla risoluzione del problema, ha avviato le gare con l'utilizzo di fondi propri. «La gara per la realizzazione dell'impianto di climatizzazione - precisa il comunicato stampa dell'azienda sanitaria - è stata indetta con delibera dell'1 aprile 2005 ed è stata aggiudicata lo scorso 6 maggio; parallelamente è stata indetta la gara a trattativa privata per l'acquisto delle attrezzature, in particolare il gruppo refrigerante e i ventilcovvettori per le stanze di degenza. La gara è in corso e, presumibilmente, sarà aggiudicata entro la prossima settimana. «Per l'attivazione della Rsa, comunque, il problema rimane in quanto occorrono le autorizzazioni».

In realtà il segretario diessino Borgh, nei giorni scorsi ha provocatoriamente proposto l'ulteriore «compartecipazone» alle spese sanitarie senza limitarsi a chiedere più fondi per il solo impianto di condizionamento ma chiedendo anche di «riorganizzare i servizi del poliambulatorio, aumentandone i requisiti di qualità e quantità». Di residenza sanitaria assistita si parla ormai da diversi anni. I locali dell'ospedale di contrada Cozzi sono alla terza ristrutturazione, eppure rimangono largamente sott'utilizzati. E' l'eterna telenovela di una struttura che rappresenta il paradigma più eclatante della «cattedrale nel deserto». Negli accordi del 2002, stilati con la collaborazione decisiva della conferenza dei sindaci della zona sud e la sinergia con le forze sindacali e i rappresentanti dell'azienda sanitaria siracusana, era prevista l'attivazione di questo importante servizio, volto agli anziani. Adesso tutto è pronto per gli ultimi passi prima dell'attivazione vera e propria e, naturalmente, sono in tanti a sperare che l'iter amministrativo venga concluso al più presto e ogni cosa sia acquisita per consentire l'apertura. Anche per evitare la beffa che l'estate giunga quando sono già stati installati i condizionatori e nonostante questo la Rsa sia di là da venire.
Fonte: LaSicilia.it il 11-05-2005 - Categoria: Cronaca

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La cattedrale nel deserto

Si sono giocate le meglio partite politiche da quando è stata messa su la prima pietra, nell'ex campo mortuario di Pachino. Il Cimitero di contrada Cozzi, dove i morti si mummificavano e per effetto della terra argillosa, che li teneva alla temperatura limite di conservazione, i corpi dei morti rimanevano intatti.Le autorità dovettero tenere conto di questa anomalia ed abbandonare il sito, per trasferirlo nel posto dov'è oggi il cimitero nuovo di Pachino. Dunque,quello dell'Ospedale, un sito compartecipe della storia di questo popolo di donne e uomini che da quel messaggio, di salubrità di resistenza e di vita: avessero potuto realizzare un giorno il sogno di vedere un'Ospedale funzionante, nei vari reparti a Pachino. Quante battaglie politiche si sono giocate, attorno all'Ospedale? Tante,tantissime, ma non le ricordo per quanto ne sono. Ancora oggi,per puro casuale indirizzo di cordata ci troviamo a parlare dell'Ospedale di pachino. Se la ventata fosse stata dell'altra corrente oggi si parlerebbe degli milioni di euro non spesi per la sistemazione del Palmento di Rudini e di contrada Cugni. E' stato come vedere un film.E la sequenza di risposta senza firma nel trafiletto della pagina della Sicilia ha tutto l'odore di una sonora batosta mediatica.
Alle volte di fronte alla facile preda preferisco affermare il principio che il tuo nemico non è amico mio per forza. Denuncia la lampadina quando l'intero palazzo gli stà crollando addosso, forse è questa la frase che lo illustra meglio a mio modo di vedere. Ma succede, succede. Ma a questa constatazione, non ci provo nessun gusto.

Ecco perchè mi permetto, al di là del problema, pur importante, della struttura, quella di inquadrare la questione,nell'ambito di un programma politico più vasto, e come uno dei punti cardine della nuova formazione politica amministrativa che ha a cuore le politiche di sviluppo che si intendono perseguire per la struttura dell'Ospedale e per il territorio.

Cioè, sviluppare un progetto locale, concordato con i vertici dell' Ausl, per vedere quali possibili azioni mettere in campo affinchè questa struttura possa essere messa nella condizione di essere utlizzata dalla comunità di Pachino e di Portopalo.
Avviare, cioè, un tavolo di trattative.Non pensiamoci,poi,quando queste attrezzature verranno assegnate a qualche clinica privata,rivendicando il primato del pubblico sul privato.A quel punto, sarà troppo tardi!
Solo in questo modo si riuscirà a rendere produttiva la struttura realizzando un vantaggio per tutta la comunità. Secondo me si può fare...Basta volerlo...

Naturalmente questo implica che le strutture previste nei programmi dell'Ausl siano tutte perfezionate e funzionanti.

E propria dall'eccellenza e dalla specializizione del trattamento fisioterapico per anziani che potrebebro svilupparsi determinati comparti con strutture collaterali gestite dai comuni. à. Occorrerebbe,inoltre, un piano particolareggiato d'insieme per ricucire con la restante parte del tessuto urbano di Pachino e la zona dell'Ospedale. Insomma, una struttura, quella dell'Ospedale, che non deve essere abbandonata a se stessa ma che entri invece nelle azioni concrete dei comuni di Pachino e di Portopalo.
In queste considerazioni di natura generale, penso che grande importanza che hanno le visioni dei due Sindaco di Portopalo e di Pachino. Ai quali chiedo di fare propria questo progetto di utilizzo della struttura sanitaria dell’Ospedale di Pachino.E lo chiede anche a chiunque ha gli stessi obiettivi condivisi per Pachino.
Le ipotesi sono tante si và dalla struttura elioterapica per anziani, per esempio, sviluppando convenzioni con comuni del centro nord.O come potrebbe, anche succedere, sempre per esempio che i giovani dell'alberghiero, che recentemente hanno presentato ed effettuato e realizzato una ricerca e un progetto, per la gestione di un grande albergo nella nostra zona:HOTEL PRINCIPE DI RUDINI, potrebbe trovare accoglienza in una parte della struttura. Insomma, secondo me è una idea, economico sociale, da mettere in qualsiasi programma politico per chi voglia lo sviluppo ed il bene di Pachino. Un nuovo progetto che vuole utilizzare le economie di scala, le strutture esistenti, per fare interagire le prospettive di sviluppo generale nei vari settori e per diversificare realmente ad utilizzare un patrimonio, che comunque non verrebbe utilizzato, con ricadute non indifferenti sull'intera economia locale. Io la vedo cosi!!! Ma se poi metti i piedi per terra:ti accorgi, del mare che ci separa..... Cordiali Saluti, Spiros