PACHINO - Centocinquanta bombole di gas Gpl, per cucina, sono stati asportati nottetempo, da un deposito ubicato in contrada Cozzo Macello. I ladri sono penetrati all'interno del deposito che è gestito dal commerciante pachinese P.G. di 57 anni, dopo avere forzato l'ingresso. Per portare via le 150 bombole di gas, peso variante fra i 15 chilogrammi e i 25, i ladri si saranno certamente serviti di un automezzo idoneo al trasporto, forse un camioncino. Il furto delle bombole di gas per cucina ha determinato un riflesso investigativo che ha visto coinvolte, complessivamente sei persone, tre come ricettatori, e tre come incauti acquirenti. Sono stati i carabinieri della locale stazione a identificare ricettatori ed acquirenti delle bombole. La denunzia per ricettazione ha colpito tre fratelli pachinesi, rispettivamente di 16, 21 e 28 anni. Tre i capofamiglie, invece, denunzati per incauto acquisto. Cosa è avvenuto? Ecco: i carabinieri, preso atto della denunzia di furto presentata dal titolare del deposito violato, si sono messi un azione per l'eventuale identificazione degli autori del colpo. Durante le indagini, gli investigatori hanno appreso che nel quartiere delle case popolari di via Mascagni, erano state vendute bombole di gas a prezzo... stracciato e cioè 10 o 15 euro per bombola, mentre, il costo commerciale è compreso fra i 24 e i 32 euro.
Cosicchè i militari dell'Arma sono venuti a capo del bandolo della situazione, identificando i ricettatori e i compratori. In tal modo hanno anche recuperato 16 delle 150 bombole rubate dal deposito di contrada Cozzo Macello. Delle rimanenti 134 bombole, evidentemente si sono perdute le tracce, salvo che non siano state occultate nelle campagne di Pachino pronte per essere utilizzate, di volta in volta, a seconda dei casi. Le bombole hanno tutte una stessa marca:«union gas». Da parte dei carabinieri proseguono le indagini per l'eventuale identificazione degli autori del singolare colpo ladresco.
Non è da escludere che possa essersi trattato di un furto su commissione, finalizzato alla vendita, attraverso un tam tam locale, della refurtiva. Ed in effetti ad un prezzo «stracciato», gli acquirenti sarebbero stati di gran lunga, come numero, superiori alle tre famiglie incappate nel reato di incauto acquisito.
Saretto Leotta
Fonte:
LaSicilia.it il 14-12-2003 - Categoria:
Cronaca