Partiranno nei prossimi giorni i controlli sul territorio volti a garantire le informazioni minime sul pesce destinato al consumo. L'adesione alle norme comunitarie e al relativo decreto del Ministero al ramo, in vigore dallo scorso aprile, saranno assicurate dalla vigilanza delle forze di polizia che saranno coordinate dalla Capitaneria di porto di Siracusa.
Le modalità di intervento sono state illustrate ieri, nel corso di un incontro nella sede della Capitaneria, cui hanno preso parte rappresentanti di Questura, Guardia di Finanza, Carabinieri, Nas di Ragusa e esponenti della Polizia municipale, entro il cui territorio ricade la giurisdizione dell'autorità marittima siracusana e cioè: Avola, Noto, Pachino, Portopalo, Floridia, Solarino, Buscemi, Buccheri, Rosolini, Canicattini, Palazzolo, Ferla e Cassaro.
«La fase dell'informazione e della prevenzione è naturalmente la più importante - afferma il vicecomandante della Capitaneria di porto di Siracusa Massimo Di Raimondo - anche se naturalmente, non possiamo trascurare l'aspetto repressivo che prevede, lo ricordiamo, multe salate, fino a sei milioni di vecchie lire».
Sono stati illustrati e consegnati a tutti i presenti i contenuti della normativa, dalla quale si evince che pescatori e rivenditori dovranno evidenziare quelle «informazioni minime», così come da nuove disposizioni, attraverso l'esposizione di tabelle o etichette, informazioni che il consumatore potrà richiedere laddove sussista il dubbio sulla provenienza, sulla tipologia o sul metodo di produzione del prodotto ittico commercializzato.
L'unica eccezione all'adempimento di tale obbligo informativo riguarda la categoria dei pescatori, nel caso in cui essi esercitino la vendita diretta del prodotto per un importo non superiore ai venti euro. Per tutti gli altri casi, commercianti o pescivendoli, dovranno attenersi scrupolosamente alle norme ed elencare gli elementi conoscitivi richiesti esponendoli nel bancone di vendita.
Fonte:
La Gazzetta del Sud On Line il 03-10-2002 - Categoria:
Cronaca