Sanità, accordi disattesi sul reparto di chirurgia
La questione sanitaria nella zona sud ed il progressivo smantellamento del nosocomio di Noto che abbraccia un vasto bacino di utenza quale Noto, Pachino, Portopalo e Rosolini, rimane al centro del dibattito tra il consigliere provinciale Giuseppina Ignaccolo, l'Asl 8 ed i sindaci della zona sud. A prendere posizione in maniera alquanto decisa è proprio il consigliere diessino Giuseppina Ignaccolo che critica fortemente la cancellazione della chirurgia generale del Trigona. "Una decisione, -scrive il consigliere in una nota- adottata in totale dispregio degli accordi siglati nel 2002 e che prevedevano la permanenza per due anni della chirurgia ed una successiva decisione a seguito di una verifica. Noto, capitale dell'Unesco e centro di attrazione turistica si avvia a chiudere un ospedale ultracentenario. Ritengo, -ha affermato la Ignaccolo- che la responsabilità vada imputata alla deputazione provinciale di maggioranza che, sostenendo scelte che hanno privato risorse economiche all'azienda sanitaria pubblica, dirottate nel privato, non ha saputo difendere il diritto alla salute dei cittadini della zona sud. Va ricordato che la provincia di Siracusa ha la più alta percentuale di aziende private convenzionate il cui numero è pari a 394 contro le 66 della provincia di Ragusa".
Al centro delle critiche viene posta non solo la mancata attuazione del piano di rifunzionalizzazione dell'ospedale Avola-Noto, ma anche al Pte di Pachino. "Il presidio territoriale di emergenza, -ha continuato la Ignaccolo- invece di essere potenziato viene privato del personale necessario e degli strumenti per espletare un'adeguata funzione". E' da ricordare che in passato, lo scorso 26 marzo, la stessa Ignaccolo aveva inviato al prefetto Alecci una lettera con cui si chiedeva che a prendere qualsiasi decisione in materia sanitaria fossero stati gli stessi organi che avevano siglato l'accordo del 2002 in conferenza di servizi.
"Mi chiedo, -ha concluso la Ignaccolo- se i provvedimenti di trasferimento di personale infermieristico tra i quali persone con già 30 anni di servizio, siano stati avallati dalla conferenza dei sindaci". Quello del personale infermieristico è stato un problema sollevato nei giorni scorsi anche dalla CGL sanità di Noto che ha evidenziato anche grossi disservizi per i pazienti in attesa di essere operati e poi inviati nel presidio di Avola con conseguenti perdite di tempo, rapidità negli interventi e giornate lavorative. A tal fine è previsto per il prossimo 16 aprile alle ore 10 un sit-in che si svolgerà di fronte al presidio sanitario netino per protestare contro la politica sanitaria attuata nella zona sud del territorio della provincia di Siracusa.
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 06-04-2005 - Categoria: Cronaca