Saranno curati i volatili vittime dei bracconieri

Nell'ambito delle iniziative promosse e programmate dall'Ente fauna siciliana, per la salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio, si è tenuto in piazza Trigona una mostra con finalità ed azione in difesa della natura. E' stata messa in evidenza una produzione nonchè una serie di atti e di memorie su aree protette cone Vendicari, Noto Antica, Cava Grande del Cassibile e Manghisi. La mostra, organizzata dalla sezione giovanile dell'Ente fauna siciliana, ha visto la esposizione di lavori realizzati dai giovani «grifoni», soci dell'associazione, i quali hanno esposto dei disegni con animali e piante su vetro nonchè opere di attività di conservazione e di protezione ambientale, di attività scientiifca, di ricerca e di diffusione della conoscenza naturalistica. «La mostra è stata finalizzata - ha sottolineato la responsabile del movimento giovanile Antonina Oddo - non solo alla protezione ed alla conoscenza del territorio: Vendicari, Bosco di Baulì, Noto Antica, torrente San Marco ed alla ricerca di tutte quelle tradizioni che stanno ormai scomparendo ma, soprattutto all'attività che la nea associazione “giovani grifoni” intende intraprendere per la salvaguardia ed il recupero della fauna selvatica».

A tal proposito sono stati consegnati in questi giorni all'Ente fauna siciliana i locali dell'ex scuola rurale di Santa Lucia, località distante da Noto circa 20 chilometri e situata lungo la strada provinciale Noto-Testa Dell'Acqua-Palazzolo Acreide. I locali, concessi dall'amministrazione comunale in comodato d'uso per la durata di sette anni, contratto eventualmente rinnovabile, sono stati suddivisi in tre settori al fine di poter permettere agli operatori dell'Ente fauna siciliana di ospitare e curare i volatili nonchè tutte quelle specie di animali che svolazzano lungo territorio e che sono vittime dei bracconieri e dei cacciatori. Era da anni che l'Ente fauna siciliana reclamava una struttura come quella sopra indicata per poter curare tutti quegli animali in difficoltà. Il ricovero degli uccelli è affidato ai volontari dei centri esistenti nei comuni della provincia di Siracusa ma soprattutto a quelli di Noto.

A giorni inizierà nei nuovi locali di Santa Lucia un corso di formazione che sarà tenuto dalla responsabile Antonia Oddo e da sei operatrici. Trentasei giovani tra i 7 e 12 anni saranno impegnati a recepire le prime basilari nozioni necessarie per poter curare gli aninali feriti. L'attività dei giovani grifoni non sarà limitata soltanto alla salvaguardia della fauna selvatica ma anche a quella relativa alla protezione dell'ambiente e del paesaggio inavso da numerose discariche abusive. «Il territorio di Noto - ha sottolineato il segretario dell'ente fauna siciliana Bruno Ragonese - rischia anche il disboscamento se non si riuscirà a porre dei seri rimedi. Gli incendi sviluppatisi in questi ultimi anni e nel periodo estivo, lungo tutto il territorio netino, hanno creato un'ondata di forte deforestazione con danni ecologici irreversibili all'ambiente». «Il depauperamento di numerose zone del nostro territorio - aggiunge Corrado Bianca, responsabile delle guardie ecologiche dell'Ente fauna siciliana - ha portato anche alla desertificazione di parecchie sorgenti come quella di Fontana Grande situata lungo la Cava del Carosello.

La carenza di approvvigionamento d'acqua prodotto dalla desertificazione per la mancanza di un rimboschimento del territorio ha portato ad un drastico inaridimento ambientale tale da mutare sia il sistema climatico di tutta l'area iblea che il paesaggio con la perdita della biodiversità». E' urgente quindi che la Regione siciliana metta in atto una nuova politica basata sulla salvaguardia dell'ambiente ma soprattutto che sia imperniata al rilancio della forestazione. Dopo i danni per i forti incendi divampati nel territorio netino nulla è rimasto dei bischii. Sono andate distrutte vaste zone di grandissimo valore naturalistico, scientifico e culturale per cui se non si desidera che le poche verdi colline ancora esistenti non si trasformino in lande desolate è urgente attuare un piano di riforestazione.
Fonte: LaSicilia.it il 05-01-2003 - Categoria: Cronaca

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