PACHINO - Non è da escludere che a giorni possano essere predisposti ulteriori servizi di controllo della costa, nello specchio di mare della zona sud della provincia, per prevenire il presumibile aumento di sbarchi clandestini. Le coste pachinesi, quelle di Portopalo e di Marzamemi, sono infatti generalmente quelle più prese di mira da parte degli extracomunitari per l'approdo dei tanti viaggi della speranza.
Quelle navigazioni, il più delle volte su barconi malconci in cui si stipano molti più passeggeri di quanti ne potrebbe portare, che nella stagione invernale diminuiscono in funzione delle non favorevoli condizioni meteo-marine. per poi riprendere con l'arrivo dei mesi primaverili. Ad un fenomeno oramai, in qualche modo, diventato di routine, si aggiunge però ora un elemento nuovo: l'esodo di molti iracheni, che cercano rifugio in altri paesi, ben lontani dalla loro realtà. E certamente le coste siciliane, e quelle siracusane in particolare, sono quelle più facilmente raggiungibili. Ma non è detto che qualche approdo sulle coste pachinesi non sia già avvenuto. In base a voci che non hanno alcun riscontro oggettivo, nè tantomeno conferma da parte di chi è preposto al controllo costiero, parrebbe che nella zona di Pachino sia stato notato qualche disperato che a nuoto raggiungeva la riva.

In termini numerici, siamo a cifre bassissime, soprattutto se le si relaziona con quelle che generalmente caratterizzano gli sbarchi clandestini, ma che in ogni caso danno la misura di come il fenomeno, tutto sommato, subisca pochi cali. Le dicerie inerenti queste storie di naufraghi, non specificano nemmeno se sia stato avvistato, anche se a distanza, qualche imbarcazione da cui il clandestino si sarebbe buttato, di sua volontà o dietro costrizione; se si sia potuto trattare di un naufragio vero e proprio, in cui qualcuno sia riuscito a salvarsi riuscendo a nuotare fino a riva. Certo è che, ponendo la veridicità di tali ipotesi, nessuno mai si presenterebbe ad un posto di polizia autodenunciandosi quale clandestino.

di Maria Teresa Giglio