Il flusso è praticamente ininterrotto. Le forze dell'ordine hanno trovato ieri, sparpagliati nel territorio tra Noto e Portopalo, altri 50 immigrati scesi probabilmente dalla medesima nave chioccia e poi abbandonati a ridosso della costa. Intorno alle 21,30 di domenica, in contrada Granelli-Cuba, zona appartenente al territorio del Comune di Pachino, agenti della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno intercettato dieci extracomunitari. I fermati hanno dichiarato di essere palestinesi e sarebbero sbarcati poco prima. Gli stessi, dopo i preventivi accertamenti sanitari, sono stati trasferiti al Centro di prima accoglienza di Cassibile dove l'andirivieni di mezzi delle forze dell'ordine è praticamente continuo. La maggior parte degli immigrati intercettati è stata trovato lungo la strada provinciale 19, nella zona della Piana di Noto: quaranta in tutto. Anch'essi hanno dichiarato di provenire dalla Palestina. I migranti sono stati sistemati ai bordi della strada, nelle immediate vicinanze dell'incrocio che conduce a Calabernardo, guardati a vista dai Carabinieri in attesa dell'arrivo dei mezzi idonei a trasportarli al Cpa di Cassibile.
Il personale dell'Ufficio locale marittimo di Portopalo ha lavorato praticamente senza sosta. “Non ci siamo praticamente fermati”, afferma il sottufficiale Vito De Mario della motovedetta Cp2203. Su richiesta delle forze dell'ordine, sul posto si sono recati anche componenti della Protezione civile del Comune di Pachino, appositamente allertati per garantire un supporto nelle fasi di prima individuazione e controllo medico. Altri 8 extracomunitari erano stati rintracciati in mattinata dalla polizia nei pressi dei capolinea dei pullman di Siracusa. Il numero complessivo è pertanto salito a 63 in un arco temporale compreso tra la serata di domenica e la giornata di ieri che porta a circa 1600 gli extracomunitari approdati in provincia di Siracusa dall'inizio del 2007. Intanto, per le operazioni di spostamento del barcone arenatosi in contrada Vendicari sul posto si è recato il rimorchiatore “Priolo”, su richiesta della Capitaneria di Porto di Siracusa. Proseguono anche le indagini a tutto spiano. Gli inquirenti sarebbero sulle tracce dei capi dell'organizzazione criminale che lucra trafficando in “carne umana”. Avrebbero raccolto persino i recapiti telefonici di chi gestisce dall'Africa lo spostamento dei clandestini verso l'Italia che, in seguito all'irrigidimento della Grecia, sarebbe diventato il punto più appetibile per gli sbarchi del bacino Mediterraneo. Oltretutto, la tecnica tramite “pescherecci-chioccia” determina un flusso continuo anche nei mesi invernali e con un rischio più elevato che la parte finale si trasformi in tragedia come è avvenuto in occasione del recentissimo naufragio di Vendicari.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 30-10-2007 - Categoria:
Cronaca