PORTOPALO - Questa volta sono sbarcati non al porto bensì in contrada Canalazzo, nei pressi del cosiddetto "Porto Longobardo". In totale sono arrivati 26 extracomunitari, tutti di sesso maschile. L'approdo è stato registrato intorno alla mezzanotte e mezza. Ad accorgersi dell'arrivo degli immigrati è stato un cittadino che ha notato la barca che si avvicinava alla costa. Quindi è partita la segnalazione alla Guardia Costiera, intervenuta sul posto insieme ai volontari di Protezione Civile, anche ieri, malgrado l'ora tarda, pronti ed immediatamente operativi. Le procedure di identificazione e di visita dei migranti, alla presenza delle forze dell'ordine, sono state espletate nell'arco di poco più di un'ora. Quindi si è deciso l'immediato trasferimento dei ventisei extracomunitari al centro di prima accoglienza di Cassibile. Trasferimento effettuato utilizzando anche il mezzo del Comune (pulmino) affidato ai volontari del gruppo comunale di protezione civile. Le operazioni si sono concluse, con l'arrivo al Cpa di Cassibile ben oltre le tre del mattino. Oltretutto quello di ieri notte potrebbe non essere l'unico sbarco in questi giorni. Altre imbarcazioni sarebbero state segnalate e l'allerta è pressochè costante, specialmente in un punto d'arrivo molto gettonato, qual è il territorio tra Portopalo e Pozzallo. Intanto Corrado Scala, presidente del consiglio comunale portopalese, nonché coordinatore dei volontari del locale gruppo di protezione civile, lancia l'allarme.
"Il nostro gruppo, che spesso e volentieri si sobbarca da solo tutto l'onere e le difficoltà della prima accoglienza, secondo lo spirito puramente volontaristico di disponibilità ed abnegazione, non può far fronte ad una situazione eventuale di sbarchi a ritmo continuo. Qui si fa confusione riguardo ai compiti del volontario - prosegue Corrado Scala - che non è uno che deve essere sempre reperibile e disponibile. Dove sono i burocrati di protezione civile, quelli retribuiti ed indenizzati. Zero, qui non si vede mai nessuno e durante gli sbarchi le facce sono sempre le solite: il nostro vicesindaco, i soliti volontari, la dottoressa del 118, la scena consueta con servizi che si concludono a notte fonda, come quello di ieri. Ma dal dipartimento regionale si sono dimenticati che noi siamo gente che lavora e che la mattina presto deve alzarsi per andare a lavorare. Eppure, senza battere mai ciglio, siamo sempre pronti". Scala chiede che il sindaco Cammisuli si faccia promotore di un incontro con il prefetto. "Spero che ci venga data la possibilità di esporre al prefetto di Siracusa il nostro disagio - conclude Scala - di chi è solo a dover garantire la prima accoglienza a questi nostri fratelli migranti che sbarcano qui".
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 26-05-2007 - Categoria:
Cronaca