Sono scappati i migranti trasferiti nella tarda serata di sabato da Portopalo, dove erano sbarcati, a Siracusa. Dopo l'arrivo al centro di prima accoglienza Umberto I, la fuga di massa. Le ricerche delle forze dell'ordine hanno consentito il recupero di una ventina di persone, tutti gli altri sono sparsi nel territorio. Trattandosi di eritrei, nella stragrande maggioranza, e di somali, per loro è certa la richiesta di asilo politico. All'arrivo a Portopalo, nel tardo pomeriggio di sabato, i migranti erano 229, compresi 4 bambini e 44 donne, sei delle quali ricoverate in ospedale perché in avanzato stato di gravidanza. Il punto di partenza resta la Libia, come i precedenti sbarchi. Qui è molto attiva un'organizzazione che traffica in esseri umani, lucrando per ogni migrante una cifra che oscilla tra i 1500 e i 1800 dollari. Pagamento anticipato, ovviamente, altrimenti non c'è posto nella carretta del mare. Dopo lo sbarco al porto portopalese, è stata allestita una mini clinica mobile all'interno dell'ambulanza della Misericordia, alla presenza di un medico del 118 e di un'infermiera professionale. Una donna, dopo aver bevuto acqua di mare, ha accusato malesseri vari, stesso discorso per altre due in stato interessante, per le quali è stato immediatamente disposto il trasferimento con il 118 all'ospedale di Noto. A garantire la prima accoglienza, come al solito, il solito gruppo di volontari della Protezione civile e della Misericordia di Portopalo.
Sempre presenti, anche di sabato sera, rinunciando a passare una serata di relax in qualche locale. Sandra Scala, infermiera professionale e consigliere comunale, ha coadiuvato il medico del 118 nelle fasi di prima accoglienza. Sul posto, insieme con i volontari, c'era anche il parroco della chiesa san Gaetano, don Gianluca Manenti. «Alcuni bambini - afferma Peppe Giardina, volontario di protezione civile - sono stati subito soccorsi, lavati e cambiati i vestiti, letteralmente inzuppati d'acqua». Giuseppe Stella, responsabile dell'Ufficio locale marittimo di Portopalo, si sofferma su alcune situazioni. «Due donne - afferma Stella - sono giunte a terra letteralmente stremate. Una, chiaramente disidratata, è stata sottoposto ad una flebo, un'altra appena arrivata a terra si è accasciata al suolo». Le indagini stanno cercando di far luce sulle fasi del viaggio e su eventuali scafisti. «L'imbarcazione - afferma Carlo Parini, del Gruppo interforze di contrasto dell'immigrazione clandestina - sarebbe partito tre giorni prima dalle coste libiche, dopo aver pagato circa 1600 dollari a testa».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 17-06-2013 - Categoria:
Cronaca