PORTOPALO - Ottantanove immigrati clandestini, tutti di nazionalità somala, sono sbarcati ieri, poco dopo le 7, al porto di Portopalo. Il consistente gruppo di africani (64 uomini, 13 donne e 12 bambini) sarebbe partito da un porto della Libia tre giorni fa. Ma su questa circostanza sono in corso le indagini, curate dal commissariato di pubblica sicurezza di Pachino. Ad avvistare la barca carica di immigrati, molto vicina dalla costa, a circa un miglio e mezzo da Capo Passero, è stato un pescatore portopalese. E' lo stesso a descrivere quei momenti. «Li ho visti sorridenti - dice - e desiderosi di arrivare al porto. Le condizioni favorevoli del mare hanno fatto sì, fortunatamente, che tutto andasse per il verso giusto, vista anche la presenza di una donna reduce da un parto». Un mezzo off-shore della squadriglia navale della guardia di finanza di Pozzallo, impegnato nelle operazioni di pattugliamento di questo tratto del Mediterraneo, ha scortato la barca all'interno del porto. Il mezzo, equipaggiato con un motore da 115 cavalli in discrete condizioni, al momento del controllo delle forze dell'ordine aveva le taniche cariche di gasolio, la sigla di identificazione cancellata e una pitturazione abbastanza recente. Particolari che farebbero ipotizzare una permanenza in mare di non più di due o tre giorni. Sul posto c'è stato un consistente dispiegamento di forze dell'ordine: agenti di pubblica sicurezza, carabinieri, fiamme gialle e personale della guardia costiera di Portopalo, oltre ai componenti delle associazioni di volontariato e di protezione civile. Nella ricostruzioni del tragitto in mare, non si esclude che per un tratto il barcone di legno possa essere stato seguito da un mezzo d'appoggio, procedura abbastanza in uso dalle organizzazioni criminali che fanno affari d'oro sui viaggi degli immigrati clandestini, in fuga dalla disperazione e dalla miseria. Appena ultimate le fasi di attracco al molo portopalese si è subito resa necessaria una corsa verso il più vicino presidio ospedaliero.
Una delle tredici donne presenti a bordo infatti, dopo aver partorito una bambina in mare aperto, ha destato qualche preoccupazione. La neonata e la madre sono state trasportate all'ospedale "Trigona" di Noto con un'autoambulanza della Misericordia di Portopalo. Il personale ospedaliero del nosocomio netino ha dato alla piccola il nome di Corrada, in onore al santo patrono di Noto. La bambina, per la quale si è resa necessaria la sistemazione nell'incubatrice, è in buone condizioni di salute, così come la madre che ha descritto sommariamente qualche momento del parto in pieno Mar Mediterraneo. Un'altra donna somala potrebbe partorire da un momento all'altro, stando ai medici dell'ospedale netino. Nella tarda mattinata di ieri la stessa si è anche concessa una passeggiata nei corridoi del reparto. Per gli altri ottantasette somali invece sono scattate le procedure di identificazione e le visite mediche sommarie effettuate all'interno dell'area portuale di Portopalo. Dopo qualche ora si è proceduto al trasporto degli immigrati nella struttura tensostatica del comune di Pachino, con un mezzo del servizio scolastico comunale e secondo una prassi ormai consolidata quando si verificano sbarchi all'estremità sud-orientale della provincia di Siracusa. A Portopalo si tratta del terzo consistente arrivo di immigrati negli ultimi quattro mesi, un andamento in calo comunque rispetto agli anni precedenti. Nel tardo pomeriggio le procedure di identificazione richieste dalle ultime disposizioni del governo sono state portate a termine dagli agenti di polizia. Dopo la permanenza a Pachino i somali potrebbero essere trasferiti al centro di accoglienza di Crotone.
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 27-09-2003 - Categoria:
Cronaca