PORTOPALO - “Noto con piacere che da qualche tempo in tanti si cimentano sul tema della protezione civile, soprattutto in riferimento agli interventi di assistenza dopo gli sbarchi di immigrati”. Corrado Scala, presidente del consiglio comunale e coordinatore del gruppo comunale di protezione civile, puntualizza alcune cose attinenti all'apparato operativo dei volontari, alla luce delle proposte formulate nei giorni scorsi dal medico Carlo Candiano, il quale ha suggerito l'allestimento di un'unità di crisi permanente che dovrebbe attivarsi per dare stabilità alla macchina dei soccorsi. “Per quanto mi riguarda – afferma Scala – i volontari di protezione civile sono preparati e consapevoli del loro ruolo e dei compiti da assolvere in fase di soccorso. Trovo stucchevole un discorso mirato a creare ulteriori strutture di coordinamento, poiché si corre il rischio di burocratizzare fin troppo qualcosa che richiede invece procedure estremamente snelle: una semplice telefonata e i gruppi di pronto intervento sono attivi.

E mi pare che fin qui ci sia stato un alto grado di tempestività, anzi i volontari giungono sul posto prima ancora delle forze dell'ordine”. Inoltre, Corrado Scala, che del gruppo di protezione civile è stato uno degli artefici, chiede maggiore coinvolgimento nei progetti di miglioramento del volontariato. “Se qualcuno pensa di mettermi in un cantuccio – ribatte il coordinatore della protezione civile – si sbaglia di grosso. Il mio riferimento non è rivolto all'ex assessore Candiano ma a chi si illude che all'interno del gruppo di protezione civile si possano formare delle sacche autonome dove ognuno diventa quasi il coordinatore di se stesso. La cosa che mi consola è sapere che il sindaco ha sempre rispettato i ruoli che si sono delineati nel gruppo di protezione civile, che va curato sempre più data la grandissima importanza che hanno i volontari in fatto di prima accoglienza e soccorso agli extracomunitari che arrivano sulle nostre coste”.

SERGIO TACCONE