PACHINO - Ieri mattina, le quarte e quinte classi dell'istituto tecnico, indirizzo meccanico, hanno scioperato nel cortile antistante il plesso di via Fiume. I motivi dello sciopero sono stati svariati, i ragazzi hanno protestato contro la riforma Moratti, come hanno fatto qualche giorno addietro molti altri studenti di quasi tutti gli istituti nazionali ma, le due classi dell'istituto tecnico, lamentavano soprattutto le cattive condizioni dell'istituto. "Abbiamo scioperato lunedì - hanno raccontato i ragazzi - contro la riforma Moratti, oggi abbiamo voluto continuare il nostro sciopero perché studiamo in uno stabile poco confacente e confortevole. Facendo un giro per l'istituto si possono vedere muri scrostati e pieni di muffa, fili elettrici scoperti, per non parlare poi del fatto che manca una palestra coperta e che quindi, durante le giornate di pioggia siamo costretti a restare in classe". Il preside dell'istituto, il professore Blanco, dal canto suo, non ammette questo tipo di manifestazione e assicura che prenderà provvedimenti. "Questa mattina - spiega il preside - i ragazzi delle due classi dell'istituto tecnico ad indirizzo meccanico, hanno deciso di scioperare. Fortunatamente moltissimi ragazzi hanno deciso di entrare e fare regolarmente lezione infatti, nel plesso di via Aldo Moro, i ragazzi sono nelle aule mentre, nel plesso di via Fiume, sono soltanto due le classi che hanno deciso di portare avanti questa protesta.
Per questo modo di agire, ho deciso di prendere dei provvedimenti infatti, scriverò ai genitori di questi ragazzi per metterli a conoscenza dell'accaduto. Lunedì - continua il dirigente - gli studenti, si sono riuniti ed hanno parlato della riforma Moratti, io però ero stato avvisato di questo, oggi invece, nessuno si è presentato da me per parlare o per portarmi dei documenti cartacei dove venivano esposti i motivi dello sciopero. Avrei preferito - continua il preside - che una delegazione di studenti fosse venuta da me per esporre il problema, in questo modo potevamo dialogare insieme per trovare delle soluzioni consone che potessero accontentare tutti. Quello che chiedo e che vorrei dai miei studenti è un maggiore dialogo, è questo l'unico mezzo per costruire qualcosa e crescere insieme".
Silvestra Sorbera
Fonte:
LaSicilia.it il 19-10-2005 - Categoria:
Cronaca