PACHINO - Il personale dal 27 giugno senza stipendio, ha indetto una mobilitazione di protesta per sensibilizzare l’Amministrazione comunale a fare il possibile per recuperare i fondi necessari ad assicurare la corresponsione degli emolumenti. I dipendenti, riunitisi in assemblea, sciopererà per due ore a settimana, a oltranza fino a quando non si provvederà al pagamento delle somme loro spettanti. Una protesta che per molti è apparsa blanda, ma che in realtà è giustificata dal fatto che una buona percentuale di dipendenti è attualmente in ferie, e comunque è necessario garantire i servizi essenziali previsti per legge. In molti poi c’è la consapevolezza che il mancato pagamento degli stipendi non deriva da una espressa volontà di chiudere i rubinetti delle casse municipali, ma da una effettiva incapienza della tesoreria. Una boccata di ossigeno potrebbe
arrivare dall’Aipa, la nuova agenzia che si occupa della riscossione dei tributi locali tra cui la Tarsu, che ha promesso una congrua anticipazione pari a un 1,5 milione di euro sul riscosso.

Le somme dovrebbero essere sufficienti a pagare almeno una mensilità. Tuttavia la preoccupazione del personale è che si accavallino due mensilità e le somme da destinare ai pagamenti dei dipendenti siano limitate ad un solo mese. Ma a tirare la cinghia non sono solo i dipendenti, ma anche gli amministratori che questo mese non hanno percepito
neppure loro le indennità di carica. Un modo, questo, per dimostrare come, in tempi di vacche magre, il sacrificio va fatto da tutti. Difficoltà maggiori riguardano le famiglie monoreddito o quelle in cui entrambi i coniugi risultano dipendenti della casa municipale. In questo caso la mancata corresponsione degli emolumenti pesa parecchio di più rispetto al normale. Intanto, tra il personale, c’è chi sta già raccogliendo i documenti relativi a mutui contratti con gli istituti di credito e concessi sulla base del ruolo di dipendenti pubblici.

SALVATORE MARZIANO