Una giornata di sciopero generale che dovrà fermare l'intero comprensorio della città di Pachino e di Portopalo di Capo Passero al fine di sensibilizzare le istituzioni sul problema autostrada e sull'isolamento in cui l'intero comprensorio della zona sud è destinato a seguito di una struttura, quella autostradale, che ignora l'esistenza di Pachino e Portopalo di Capo Passero. È questa l'idea di Gioacchino La Corte, ex deputato regionale che ha indetto per il prossimo martedì 29 aprile alle ore 20 una riunione preparatoria nei locali della Banca di Credito Cooperativo di via Libertà in maniera da poter programmare a dovere la protesta. L'idea è sempre quella che La Corte porta avanti da anni: ottenere uno svincolo che permetta l'accesso all'autostrada nel punto più vicino alla città e cioè nell'intersezione tra l'autostrada stessa e la Sp n. 19 nel punto denominato «Cianata i Maria».
«E' l'ultima iniziativa che porto avanti, -ha affermato La Corte- dopodichè, se Pachino non risponderà a dovere per una problematica come questa che riguarda tutti e condiziona fortemente lo sviluppo socio-economico dell'intero comprensorio, non farò più sentire la mia voce sull'argomento. Dico solo che a mali estremi, estremi rimedi. Non volevo arrivare ad indire uno sciopero generale ma mi ci hanno costretto».
La Corte fa un chiaro riferimento all'atteggiamento sordo tenuto dal Consorzio per le Autostrade Siciliane competente per la Siracusa-Gela, il cui presidente non ha concesso neppure un incontro all'ex inquilino di Palazzo dei Normanni per consentirgli di consegnare le oltre sei mila firme raccolte per chiedere lo svincolo in direzione Pachino. Le firme La Corte le ha consegnate proprio a tutti, al Ministro, al presidente della provincia, ai sindaci di Pachino e Portopalo, alla Regione. Solo il Consorzio autostradale quelle firme non le ha proprio volute.
«Ho fatto centinaia di telefonate, - ha affermato Gioacchino La Corte- ho mandato decine di fax, ho redatto numerosissimi comunicati stampa, ho fatto denunce, ma qui non si muove proprio nessuno. Prima gli inviti li mandavo anche a tutta la deputazione nazionale e regionale. Nessuno mai però mi ha affiancato e nessuno mai ha preso a cuore la situazione partecipando o facendo qualche interrogazione o comunque sollevando il problema. Ho deciso dunque che non li inviterò più perché hanno dimenticato Pachino e Portopalo. Ora deve essere la gente a partecipare se vuole salvare l'economia della città».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it del 26-04-2006 il 27-04-2008 - Categoria:
Cronaca