PACHINO - Lutto nella comunità islamica pachinese per la scomparsa di Abdelkader Guellali. Nato in Algeria nel 1956 Abdelkader Guellali chiamato semplicemente Kader si è spento venerdì scorso dopo una lunga malattia. Immigrato come tanti suoi connazionali, aveva trovato a Pachino la sua seconda città. Apprezzato per il suo carattere affabile, era benvoluto da tutti coloro che lo conoscevano soprattutto per la sua cultura certamente superiore alla media e la sua sensibilità d'animo. Perfettamente integrato nella comunità pachinese, Kader era un poeta che aveva avuto diversi riconoscimenti tanto da essere premiato nel 2003 con una targa nella manifestazione "Vientu r'amuri" organizzata con il patrocinio della Provincia Regionale di Siracusa e del comune di Pachino. Kader lasca tre figli in Algeria e la moglie. A Pachino aveva fatto diversi mestieri fino a quando la malattia che lo affliggeva non lo costrinse ad un intervento chirurgico. Da allora le sue condizioni di salute erano peggiorate progressivamente.
A coloro che lo invitavano a ritornare almeno per un po' di tempo nella sua patria fra i suoi cari, lui rispondeva che voleva rimanere ancora un po' a Pachino, la sua seconda patria alla quale aveva dedicato anche dei versi poetici. Negli ultimi tempi era costretto all'indigenza tanto che il comune era più volte intervenuto nei suoi confronti con dei sussidi. La casa municipale interverrà ancora una volta in suo aiuto con delle particolari sovvenzioni per permettere il rimpatrio della salma in Algeria. Anche la comunità islamica pachinese, che gli è stata vicina fino all'ultimo, pare si stia mobilitando per una piccola raccolta di fondi per permettere di affrontare la spesa non indifferente relativa al viaggio della salma. Al momento il corpo di Abdelkader Guellali si trova composto nella sala funeraria del cimitero di Pachino in attesa dell'espletamento delle pratiche per il rimpatrio. A piangerla non sono solo i suoi concittadini algerini ma anche molti pachinesi che hanno avuto modo di apprezzare le sue qualità e le sue doti di uomo costretto dalla vita a morire lontano dalla sua patria.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 13-09-2005 - Categoria:
Cronaca
Fonte:
http://erroneo.org/StampaArticolo641.html
Di Emanuele Bonaccorsi e Andrea D'Urso
Kader
Nel porto di Marzamemi, vivace frazione di Pachino, in fondo alla sua lunga e affollata passeggiata a mare, incontriamo Kader, al termine del suo secondo turno di lavoro giornaliero. Kader lava i piatti in un grande ristorante a pochi metri dalle barche, di fronte ad una splendida baia sabbiosa: due turni al giorno, pranzo e cena.
Nel periodo di Agosto, racconta Kader, quando mai neppure un tavolo è vuoto, non c’è il tempo di tornare a casa. “Ma meglio qui, che sotto le serre, nei campi sabbiosi del pomodorino”, aggiunge nel suo linguaggio, metà francese, metà italiano.
Da due anni in Italia, proveniente dall’Algeria, Kader ha una lunga storia da raccontare: è un poeta, scriveva canzoni, ma qualcuno gli consigliò di lasciar perdere e cercare fortuna altrove, quei testi, le parole d’amore delle sue musiche, non erano ben visti nel suo paese. E ora, Kader ha un sogno: Parigi, Montreal, San Francisco… ma il sogno è ancora lontano.
Tutti, a Pachino, conoscono Kader: durante le convulse giornate della seconda guerra del golfo, fu l’unico immigrato a salire sul palco e recitare una breve poesia nel corso di una piccola manifestazione per la pace:
“Mi batterò per difenderti/
senza mai portare un’arma in mano/
mi batterò per difenderti/
ma con la parola e pregando Dio”.
Kader
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Hallah Ak Bar,Kader
Dio è grande, Kader
Pace alla tua anima,Kader,Spiros