Scongiurati gli sfratti dell’Iacp

Scongiurati gli sfratti dell’Iacp PACHINO - Scongiurati ancora una volta gli sfratti nel quartiere popolare di via Mascagni. A darne comunicazione sono stati la Camera del Lavoro con Antonio Armone, l'ex assessore provinciale Barbara Fronterrè e il rappresentante del Sunia Cgil Antonio Saropoli. Questa volta non è stato necessario l'intervento del Prefetto invocato nei giorni scorsi, ma semplicemente una sollecitazione ed una lettera inviata dalle organizzazioni sindacali all'Iacp per far sì che gli sfratti fossero spontaneamente sospesi dallo stesso istituto case popolari proprietario delle palazzine che ha consentito così che le sedici famiglie interessate potessero continuare a rimanere all'interno dei loro appartamenti. «Le motivazioni della giusta decisione dell'Iacp di sospendere gli sfratti, -ha affermato Antonio Armone sono legate anche questa volta al periodo elettorale in cui l'azione si sarebbe verificata ed alle condizioni di emergenza sociale che persiste nel quartiere. L'Iacp lamenta ancora una volta che gli impegni che la casa municipale si era assunta sono stati disattesi. Ora però non è il momento delle recriminazioni, -ha aggiunto Armone- ma bisogna adottare un piano per il futuro. Certamente coinvolgeremo nella vicenda il difensore civico Michele Di Pasquale».

La questione comunque non è delle più semplici da risolvere anche dal punto di vista giuridico. Di fatto infatti sarebbero stati emessi dei provvedimenti di sfratto nei confronti di persone che non hanno alcuna titolarità nella detenzione dell'immobile, altri provvedimenti invece sarebbero stati emessi nei confronti di chi ha pagato regolarmente. Poi vi è il grosso enigma della titolarità di diverse famiglie ad occupare gli immobili e la possibilità di regolarizzare con il rinnovo delle graduatorie gli eventuali aventi diritto. Sia la camera del lavoro che il Sunia e il comitato di via Mascagni che si è spontaneamente formato mettono comunque in evidenza come il degrado attuale in cui versano gli alloggi non giova né ai residenti, né all'Iacp che si trova a dovere gestire una situazione definita esplosiva e delle passività che non possono essere sanate coni metodi sino ad oggi adottati. I tre organi inoltre chiedono di assicurare e mantenere la usufruibilità delle condizioni di vivibilità civile degli appartamenti e che ciascuno si assuma le proprie responsabilità in modo di poter agire con serenità adottando le decisioni più opportune sia nei confronti di coloro che risiedono nel quartiere che nei confronti dell'Istituto proprietario che ha diritti e doveri.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 21-05-2008 - Categoria: Cronaca

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