PORTOPALO - Non ha lasciato indifferente l'affondo del parroco, che aveva espresso amarezza per la cancellazione della polisportiva «Savio» per mancanza di giocatori, attaccando le scuole calcio sorte nel territorio. «Non riusciamo a capire l'opposizione da parte del parroco, - affermano Corrado e Cristian Baglieri, responsabili della scuola calcio omonima - pensiamo che una scuola calcio sia di fondamentale importanza per i bambini, per toglierli davanti al pc e alla tv. Non conosciamo il parroco e di conseguenza il suo scetticismo nei confronti della nostra iniziativa è incomprensibile. Il nostro progetto porterà vantaggio per i giovani nell'educazione al rispetto delle regole e nella lealtà sportiva. Valori da sempre importantissimi che abbiamo messo in cima alla nostra iniziativa».

I responsabili della scuola-calcio auspicano inoltre che la scuola calcio possa contribuire a mantenere un ruolo di mediazione e aggregazione sul territorio, in collaborazione con le istituzioni comunali, religiose, associazioni ed altre realtà sociali. «Nell'ottica della costruzione di un progetto educativo - aggiungono i fratelli Baglieri - a misura di tutti i ragazzi, senza escludere nessuno. Non facciamo concorrenza all'oratorio, ci mancherebbe altro, ma non possiamo accettare accuse, come quelle che sono state rivolte ai nostri collaboratori tecnici, di tradimento. Anzi, in questo caso stiamo difendendo persone che per anni si sono adoperate nella cura dei bambini e dei ragazzi dell'oratorio nell'ambito della polisportiva parrocchiale e che hanno scelto di far parte del nostro progetto in modo libero, condividendo il nostro modo di fare e la nostra programmazione». Nessuna volontà, pertanto, di dare ossigeno ad una polemica tra oratorio e scuole calcio.

SERGIO TACCONE