PACHINO - Dopo le perplessità di qualche giorno fa, ieri sera, ad uffici municipali già chiusi, si è dimesso l'assessore alla pubblica istruzione Sebastiano Mandalà. Le dimissioni dell'esponente di An arrivano in un momento difficile per la casa municipale. Il dibattito politico infatti si è spostato sulle cifre e sui capitoli di bilancio. In discussione è infatti l'ipotesi di dimezzare le indennità di carica proposta dal primo cittadino che si è già detto disponibile a ridurre la propria. A tal proposito la riunione di lunedì sera tra i componenti delle forze politiche e la classe amministrativa è rimasta apparentemente senza esito. Informalmente si è appreso che alcune forze politiche ed alcuni assessori sarebbero contrari a questa soluzione. A non convincere gli amministratori sarebbe infatti il sacrificio alquanto oneroso da fere per il rimanente anno di legislatura a fronte di un risparmio poco sensibile per le casse municipali che il sindaco ha quantificato intorno a 10 mila euro. A destare perplessità inoltre sarebbero anche le modalità di rinuncia di tali somme e il modo di impiego. La programmazione finanziaria per il prossimo anno avrebbe messo a nudo tutte le difficoltà finanziarie dell'ente che avrebbe ormai ben poco da spendere nei vari capitoli. Per questo una delle soluzioni tampone che potrebbe essere adottata dalla casa municipale è l'aumento dell'Ici (imposta comunale sugli immobili) di un punto percentuale. Comunque in definitiva riguardo alla riduzione delle indennità di carica nessuno ha detto di si, e nessuno ha detto di no. La questione rimane ancora in discussione. Secondo indiscrezioni Forza Italia non sarebbe molto convinta di questo taglio a carico di amministratori e politici.
Tali indiscrezioni però sono state smentite categoricamente dal capogruppo azzurro Corrado Quartarone che ha affermato che qualsiasi decisione è stata rinviata in attesa di una consultazione interna al termine della quale sarà resa nota la posizione dei forzisti. Mandalà era uno di coloro che sostenevano la linea della fattività amministrativa a fronte anche di una riduzione della spesa per gli esponenti amministrativi. Le sue dimissioni di ieri sembrano dunque il sintomo di una decisione in senso inverso. Intanto in seno al centrosinistra il coordinatore della Margherita Michelangelo Blandizzi è intervenuto sul dibattito politico relativo al partito unico. "Rutelli ha ragione, -ha affermato- a noi non interessa che il centrosinistra abbia un unico simbolo, ma solo che sia federato. Guardiamo con maggiore favore la Fed al fine di mantenere nelle singole realtà la propria identità, e questo sia a livello nazionale che a livello locale. Anche a Pachino non possiamo soccombere all'egemonia dei Ds, né tollerare le prime donne ed i primi uomini sotto l'ombra della quercia locale. È necessario che tutti dimostrino con i fatti se sono con l'attuale amministrazione o sono contro. Noi vogliamo unire e mettere insieme tutte le forze democratiche per perseguire un progetto totale di rinnovamento politico, sociale ed economico della città contro gli sperperi. Dimostreremo la forza delle nostre idee ottenendo un successo pari a quello che la Margherita ha raccolto a Catania dove si è aggiudicata 15 consiglieri».
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 25-05-2005 - Categoria: Politica