PACHINO - Chiamata alle armi per manifestare contro la cancellazione della «bretella» che avrebbe dovuto costituire il raccordo tra l'autostrada Siracusa-Gela e la strada provinciale che unisce Noto a Pachino. A difendere il territorio da quello che è unanimemente riconosciuto come uno dei torti più grossi subiti da Pachino e Portopalo, e cioè l'esclusione dalla rete autostradale, non sono stati gli amministratori pachinesi, organi istituzionali o i grossi operatori commerciali, ma il presidente del Comitato Pro Marzamemi che ieri ha chiamato a raccolta pescatori, rappresentanti del comparto agricolo, operatori turistici e semplici cittadini, per cercare di programmare un'azione di forte protesta di fronte alla «scientifica volontà - ha affermato Aliffi - di eclissare ed affossare un territorio ricchissimo e fortemente produttivo rappresentato dall'estremo lembo della Sicilia Sud-Orientale». Aliffi, che ha già programmato una manifestazione di fronte alla Prefettura, nel capoluogo, prevista a metà dicembre, ora si è rivolto direttamente a coloro che più di tutti subiranno le conseguenze della mancanza del raccordo con l'autostrada e saranno costretti a raggiungere lo svincolo di Calabernardo a Noto marina per imboccare l'arteria di comunicazione.
I camion degli operatori commerciali del settore pesca nella corsa contro il tempo per raggiungere i mercati del nord saranno sicuramente penalizzati, così come penalizzati risulteranno i prodotti dell'agricoltura e dell'ortofrutta che fanno del trasporto su gomma l'unico mezzo di comunicazione con i mercati europei. Non ultimo, secondo Pasquale Aliffi, risulterà penalizzato il turismo che vedrà posti ai margini le bellezze di piccoli centri, come Marzamemi, che si avviavano lentamente e con difficoltà verso il turismo.
Il presidente del comitato Pro Marzamemi inoltre non ha dimenticato neanche il mondo dell'istruzione. L'Università sarà così più lontana per gli studenti pachinesi, di Portopalo e del mondo dell'istruzione in generale. Il comitato dunque lancia l'allarme. Toccherà ora ai cittadini ed ai suoi amministratori sapere raccogliere il testimone e far sentire la voce del comprensorio sud nei posti che contano. A giudicare però dalle presenze politiche nella riunione di ieri, o meglio dalle assenze, si può solo constatare che ancora una volta i pachinesi dovranno affrontare da soli questo grave problema che la politica ha creato non evidenziando l'anomalia progettuale prima e che ora non ha la voglia o la forza di risolvere.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 12-11-2006 - Categoria:
Cronaca