Sequestrate reti lunghe chilometri

Sequestrate reti lunghe chilometri PORTOPALO - Dodici uomini della Capitaneria di Porto di Siracusa hanno portato a termine l'operazione che è stata denominata"Delfino Libero". E forse persino un cetaceo sarebbe potuto restare imbrigliato in due reti lunghe chilometri, 4500m metri l'una e 3.200 l'altra, ben 2.700 metri in più del consentito, detenuta a bordo di due pescherecci di Catania i quali avevano trovato rifugio a Portopalo. Fonti che la Guardia Costiera aretusea definisce "di intelligence", hanno fornito la giusta imbeccata all'autorità marittima ma i pescherecci, nottetempo, hanno preso il largo e sono rientrati a tutta birra a Catania. Il personale della Capitaneria siracusana, coordinato dal tenente Alfredo Ciociola ha raggiunto nel porto di Acireale i pescherecci. E' sorto un po' di trambusto tra i pescatori e la Guardia costiera, i Carabinieri locali sono intervenuti a supporto, e l'operazione "Delfino Libero" è infine proseguita fino all'obiettivo: sequestro delle reti illegali ora custodite nei locali della Capitaneria a Siracusa. L'azione presenta una particolarità, è stata compiuta "a monte" del possibile e grave danno alla fauna ittica.

Il sequestro della rete ha avuto luogo prima che questa potesse essere utilizzata dai pescatori su un raggio di azione spropositato per la salvaguardia dei delicati equilibri dell'ecosistema marino. Una tattica resa possibile attraverso la applicazione di un regio decreto. Ma qual è la caratteristica di queste terribili reti dette "ferrettare" il cui uso è consentito solo entro certi limiti? La cattura delle prede avviene per "avvolgimento". Il pesce spada , per esempio, segue la rete parallelamente cercando una via di fuga fino a che i movimenti della coda smuovono la rete, che essendo calata a zig-zag e non tesa, finisce per avvolgere la coda e catturare il pesce. Per queste caratteristiche una rete da posta (che e' calata tesa) non dovrebbe mai catturare lo spada. E la "ferrettara" , per fortuna, difficilmente cattura tali esemplari perché l'apertura di maglia è troppo piccola (100 mm), la rete deve essere calata entro le tre miglia in linea più o meno retta e l'altezza dell'attrezzo da pesca è limitata (4 m), Certo duemila e 700 metri in più di rete, come nel caso di cui sopra, non sono certo una bazzecola e se il micidiale attrezzo fosse entrato in attività, probabilmente nel Canale di Sicilia, avrebbe avuto gravi conseguenze sul corretto ripopolamento della fauna ittica dell'intera zona.

Graziella Ambrogio
Fonte: LaSicilia.it il 03-07-2007 - Categoria: Cronaca

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