Da Gela a Pachino, compreso il territorio circostante, si estende la catena di solidarietà dei serricoltori siciliani. Proteste, aggregazioni da più fronti, battaglie in piazza, dibattiti. Si prospetta una stagione di crisi. Gli imprenditori pachinesi, che nel corso di una precedente riunione, alla presenza delle associazioni di categoria, hanno fatto il punto della situazione, concordando di dare sostegno alla piattaforma partita da Vittoria, rinnovano l'appuntamento per la prossima settimana. Intanto, nessun cambiamento si profila all'orizzonte. Statica la situazione dei mercati. Si mantengono piuttosto bassi i livelli dei prezzi alla produzione e i consumi di frutta e verdura, il cui prezzo, nei mercati al dettaglio e nella grande distribuzione organizzata, risultano potenziati di dieci volte rispetto all'origine. Alla luce di questi dati la Confederazione Italiana Agricoltori parla di un "autunno caldo" per l'agricoltura siciliana. "La pesante crisi commerciale -dichiara Carmelo Gurrieri, presidente regionale della CIA e componente della presidenza nazionale- interessa tutti i principali comparti dell'agricoltura siciliana e determina una forte penalizzazione dei produttori e dei consumatori a causa della riduzione insostenibile dei prezzi alla produzione e del costante aumento dei prezzi al consumo".
Disagi per il settore dell'ortofrutta, principalmente, ma non solo. Anche il prezzo dell'uva, in questi giorni in fase di raccolta, secondo quanto lamentano i produttori, si mantiene piuttosto basso, oscillando a circa 30-35 centesimi. Una crisi, insomma, non indifferente per le numerose aziende. E in attesa di interventi decisivi e di risposte nuove da parte dei governi regionali e nazionali, si spera in una maggiore aggregazione dell'offerta. Una possibile soluzione, secondo l'Associazione pachinese per la tutela dei prodotti tipici. Intanto, si punta verso il coinvolgimento generale di enti, istituzioni, associazioni e aziende. «Ciò va nella direzione di quanto auspicato dalla Cia - secondo Gurrieri - tendente a costruire larghe alleanze con il mondo produttivo, con le pubbliche amministrazioni e con i cittadini che diventano utili per ricollocare le grandi questioni che interessano il futuro dell'agricoltura siciliana».
Lidia Corallo
Fonte:
LaSicilia.it il 08-10-2004 - Categoria:
Economia