PACHINO - Settimana decisiva per la politica pachinese quella che si è aperta ieri. Diversi sono infatti i nodi che il sindaco Sebastiano Barone e la sua giunta sono chiamati a sciogliere. Durante la scorsa settimana infatti sono stati posti degli interrogativi abbastanza delicati che necessitano una risposta certa e rapida. Va innanzi tutto verificata la tenuta effettiva della maggioranza dopo la posizione assunta dal forzista Di Pietro e la proposta di ricompattamento della Cdl da lui prospettato al primo cittadino. Si attende ancora infatti la posizione che questo consigliere assumerà dopo aver ricevuto il diniego da parte del sindaco alla sua proposta di essere nominato assessore ed a quella alternativa di nominare la settima carica amministrativa nella persona di un noto esponente politico. L'interrogativo che tutti ora si pongono è se il consigliere forzista lascerà gli scranni della maggioranza o manterrà fede nonostante tutto alla posizione assunta dal suo partito. Nel primo caso infatti la compagine governativa rischia di perdere la maggioranza politica che la sostiene, e ciò avverrebbe in un momento delicato che è quello della prossima seduta consiliare che vedrà all'esame del civico consesso il bilancio comunale. La mancata approvazione di questo fondamentale strumento amministrativo porrebbe infatti problemi seri per l'amministrazione e per la collettività. Altro nodo da sciogliere, e forse consequenziale al primo, è la necessità o meno di dover puntellare la maggioranza con alcuni consiglieri dell'opposizione. Nei giorni scorsi si è fatto un gran parlare negli ambienti politici di un possibile sostegno al sindaco da parte dei Liberalsocialisti, da sempre all'opposizione e schierati durante la campagna elettorale con il candidato Giuseppe Campisi. L'ipotesi era stata smentita categoricamente dagli esponenti consiliari del partito la cui segreteria politica è stata recentemente affidata a Giuseppe Dimartino, ma negli ultimi giorni le voci relative ad un contatto tra il partito di opposizione ed il sindaco hanno trovato delle conferme negli stessi componenti della maggioranza.
Pare però che si sia ancora ben lontani dal raggiungimento di un accordo in tal senso. In terzo luogo c'è la riemersa questione Giliberto. Da tempo l'ex assessore ha vinto il ricorso al Tar di Catania, ed il sindaco non ha più alcuna possibilità di rimandare ulteriormente nel tempo il reintegro "dell'assessore del Tar" così come è stato rinominato, che farà probabilmente nei prossimi giorni il suo reingresso in giunta. Tale ritorno non dovrebbe modificare gli assetti attuali dell'amministrazione, dato che il settimo assessorato non è ancora stato assegnato, ma il problema però non sarebbe amministrativo, ma politico. Giliberto infatti non farebbe aumentare il consenso dei consiglieri alla compagine governativa. Il vicepresidente Salvatore Francavilla infatti, (da sempre considerato vicino all'ex assessore) ha detto chiaramente di voler seguire le decisioni del suo partito, l'Udc, che attualmente sembra saldo nelle file dell'opposizione. Sembra pertanto remoto un suo ingresso in maggioranza a sostegno di Giliberto. Quest'ultimo però potrebbe mantenere la poltrona assessoriale rinunciando alla richiesta di risarcimento danni che il sindaco Barone potrebbe essere chiamato a pagare di persona. Intanto, secondo quanto dichiarato da alcuni elementi di spicco della maggioranza, l'amministrazione comunale, pur essendo obbligata al reintegro del giovane assessore, avrebbe deciso di presentare ricorso al Cga di Palermo. Intanto An ed Udc non restano a guardare, e fanno sentire le loro vibranti proteste nei riguardi del Presidente del civico consesso che avrebbe indicato tra gli ultimi nell'odg i punti che gli stessi consiglieri avevano richiesto di trattare.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 25-05-2004 - Categoria: Politica