PACHINO - Si è fermata a 12 la raccolta di firme per la mozione di sfiducia al sindaco Sebastiano Barone. Manca dunque il consenso di un solo altro consigliere per segnare in maniera definitiva la fine della legislatura in maniera anticipata. Ma l'ulteriore consenso, almeno nell'immediato non ci sarà. A quanto pare le ultime grandi manovre adottate dal primo cittadino e dalla sua giunta hanno avuto l'efficacia sperata, scongiurando la capitolazione di Barone. Tuttavia la mozione potrebbe essere presentata in consiglio lo stesso. L'opposizione infatti ritiene che il mancato raggiungimento del numero sufficiente per la mozione non sia una sconfitta di chi ritiene salutare per la città un ritorno alle urne nel più breve tempo possibile. Viene dunque rifiutata la logica del 12=0 sostenuta da esponenti dell'amministrazione. Secondo questi ultimi infatti l'obiettivo è stato mancato e dunque nonostante la indubbia corposità delle opposizioni, la vita amministrativa non subirà alcuno scossone. L'obiettivo dichiarato apertamente negli ultimi giorni infatti è stato proprio quello di trovare un ottavo consigliere da aggiungere ai sette già disponibili a mantenere la fiducia a Barone. In tal modo si è riusciti ad impedire il numero previsto dalla normativa per defenestrare l'attuale amministrazione. Tale tesi viene però respinta dall'opposizione che sembra non avere fretta sulla questione. Certamente sarebbe stato loro obiettivo sfiduciare nel più breve tempo possibile il sindaco, ma la strategia che sarà seguita appare ora molto chiara. Tutti e dodici i consiglieri firmatari costituiranno un unico e monolitico blocco in consiglio proponendo un'opposizione durissima e sostanzialmente paralizzando qualsiasi attività proposta dall'amministrazione. La presentazione della mozione di sfiducia dunque avrebbe il compito di compattare l'opposizione nella speranza di che l'atteggiamento tenuto in aula potesse indurre lo stesso sindaco a rassegnare le dimissioni prendendo atto dell'ingovernabilità del paese o facendo si che qualche altro consigliere fosse indotto a firmare la sfiducia constatando la situazione di fatto creatasi. Banco di prova a questo punto è la seduta consiliare fissata per il prossimo venerdì in prosieguo di quella della scorsa settimana.
All'odg sono previsti dei punti importanti che in un certo senso riguardano l'intreccio politico-giudiziario da qualche giorno venuto alla ribalta. Il punto 5 ad esempio prevede il riconoscimento di un debito fuori bilancio ai sensi dell'articolo 194 del decreto legislativo 267 del 2000 di somme in favore di ex funzionari ed amministratori per rimborso spese legali a seguito di procedimenti penali conclusisi con sentenza di assoluzione. In pratica alcuni amministratori furono coinvolti in analoghe inchieste durante la sindacatura Adamo. Recentemente tali vicende giudiziarie si sono concluse con sentenza di assoluzione per le persone interessate nelle vicende che allora come oggi erano il frutto di esposti anonimi. Oggi, questi amministratori stanno chiedendo all'ente comunale un rimborso per le spese legali che sono stati costretti ad affrontare in quanto coinvolti nei fatti in veste istituzionale. Dei nodi dunque che stanno venendo irrimediabilmente al pettine producendo un sicuro appesantimento dell'erario comunale. C'è chi sostiene che le vicende giudiziarie attuali peseranno fra qualche anno sulle casse comunali in modo analogo. I funzionari e gli amministratori coinvolti infatti, se dalle indagini dovesse scaturirne un rinvio a giudizio che si dovesse concludere con sentenza di assoluzione, potrebbero chiedere un rimborso proprio all'erario e il tutto si tradurrebbe in debiti fuori bilancio che l'ente sarebbe costretto ad affrontare e che peserebbe non poco. Va ricordato infatti che sotto l'aspetto economico la casa municipale non gode certo di buona salute.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 09-03-2005 - Categoria: Politica