Si acuisce l'emergenza sanità

Torna in primo piano l'emergenza sanitaria nella zona sud. Un problema particolarmente sentito a Pachino ed a Portopalo a causa della mancanza di presidi ospedalieri. L'emergenza sanitaria potrebbe acuirsi ulteriormente dato che non si procede ancora alla corretta rifunzionalizzazione delle vicine strutture ospedaliere di Avola e Noto. Il consigliere provinciale Giuseppina Ignaccolo è intervenuto recentemente in seno alla conferenza dei sindaci della zona sud per evidenziare il problema, ed ha scritto al prefetto di Siracusa, all'assessore regionale alla sanità, al presidente dell' Ap di Siracusa, al manager e al direttore sanitario dell'Asl 8 oltre che al direttore sanitario del presidio ospedaliero Avola-Noto ed ai sindaci di Noto, Pachino, Rosolini e Portopalo.
"I vertici dell'Asl 8, -ha detto la Ignaccolo- a seguito della mobilitazione popolare di qualche anno fa, nel 2002, si impegnarono presso l'assessorato regionale di sanità a realizzare il piano di rifunzionalizzazione del presidio ospedaliero Avola-Noto. L'accordo prevedeva, seppure a tappe, il trasferimento delle strutture territoriali di Avola a Noto, il mantenimento di due reparti di medicina e chirurgia in entrambe le strutture, la diversificazione dei due presidi (specialità di base a Noto ed una presidio dedicato a branche di alta specializzazione da attuarsi ad Avola) e l'istituzione ad Avola della cardiologia con Utic, dell'oncologia medica, della nefrologia, dell'emodialisi, dell'urologia, della chirurgia oncologica, e dell'anatomia patologica, mentre a Noto doveva essere attuata la lunga degenza e la riabilitazione.

A distanza di due anni bisogna ammettere che siamo ancora lontani dalla meta. Non si fa altro che parlare perchè in teoria l'accordo c'è il piano deve essere realizzato, ma in pratica c'è solo confusione, cosa che suscita preoccupazione. Per l'anno in corso,-continua la Ignaccolo- l'assessorato regionale alla sanità ha decurtato i trasferimenti relativi al personale e la finanziaria regionale prevede un ulteriore contenimento della spesa con il blocco delle assunzioni pur sapendo che l'Asl 8 è quella che ha il rapporto più basso di dipendenti rispetto alla popolazione assistita. Nella provincia di Siracusa inoltre il blocco delle convenzioni non sortirà alcun effetto positivo dato che praticamente tutte le strutture private godono già di una convenzione. Ci si chiede allora, -continua la Ignaccolo- come sia possibile rispettare i parametri dell'accordo di settembre 2002. Come si farà ad assumere il personale necessario per avviare i nuovi servizi date le risorse finanziarie utilizzabili?
In secondo luogo, -continua- nella scheda riepilogativa delle unità operative dell'ospedale Avola-Noto trasmessa dall'Asl 8 all'assessorato regionale di sanità quasi tutte le unità operative complesse vengono dislocate ad Avola compresi i cosiddetti servizi doppioni come il laboratorio analisi e l'anestesia, mentre unità complesse a Noto corrono il rischio di rimanere totalmente sfornite di laboratori ed alle complete dipendenze di Avola privando dunque la struttura del Trigona di quel prestigio che merita. Come mai inoltre le verifiche dei risultati gestionali che dovevano essere compiute per appurare la bontà della fase di sperimentazione nella gestione sanitaria non sono state fatte? Come mai si è deciso di rendere il presidio di Noto unità operativa semplice nonostante nel 2003 siano stati compiuti 1184 interventi e nel 2004 1125? Non va dimenticato inoltre che Noto è il presidio ospedaliero più vicino a Pachino, Portopalo e Marzamemi, ed è necessario dunque mantenere efficiente il presidio ospedaliero oltre che a dar corso alla istituzione del registro dei tumori non ancora attuato ed a mettere in funzione i servizi previsti nel Pte di Pachino quali la radiologia ed i vari laboratori analisi".

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 11-02-2005 - Categoria: Cronaca

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