PORTOPALO - Piove sul bagnato per la pesca siciliana. Come se non bastassero i problemi di un settore sull'orlo del collasso, si aggiunge adesso l'amara beffa della decisione della Commissione Europea che ha inserito il fermo biologico degli anni 2004, 2005 e 2006 tra gli aiuti illegali. Una decisione che penalizza una categoria a causa di incomprensioni tra gli uffici dell'assessorato regionale e la stessa Commissione Europea. In una nota diffusa nei giorni scorsi dalle associazioni di categoria Agci Agrital, Federcopesca e Lega Pesca, si definisce questa vicenda incresciosa, invitando la Regione a risolverla immediatamente.
"La situazione è grave - dice il responsabile siciliano di Agci Agrital, Giovanni Basciano - perché i pescatori siciliani dovranno aspettare ancora chissà quanti altri mesi per incassare una indennità che per loro corrisponde al risarcimento di un mancato guadagno. Pensavamo che i rapporti tra Regione e Commissione Europea fossero stati chiariti e le procedure fossero state comprese e definite: purtroppo non è così". In sostanza si chiede alla Regione di attivare tutte quelle iniziative che possano portare ad una rapida e definitiva soluzione della incresciosa vicenda. In particolare le associazioni di categoria chiedono di andare rapidamente avanti nel lavoro intrapreso per la redazione di un Programma Regionale che preveda tra l'altro i Piani gestione e le Zone di Tutela Biologiche previsti dalla normativa comunitaria. "Il settore - prosegue la nota - ha bisogno di certezze e non di inutili diatribe tra funzionari e contrapposizioni tra loro diverse interpretazioni normative". La decisione europea sul fermo pesca è vista con fortissima preoccupazione da parte del settore marinaro portopalese, già alle prese con notevoli difficoltà economiche.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 29-03-2007 - Categoria:
Economia